Aiguille Noire de Peuterey – Cresta Sud
Schede primarie
Aiguille Noire de Peuterey – Cresta Sud
Dotazione individuale: 2.5 Lt di acqua, 2 mezze, friend BD dallo #01 al #3, raddoppiare i medi, Dotazione di gruppo: 2 chiodi, 1 materassino, 1 sacco a pelo
Lasciare la macchina in prossimità del Camping della Noire e seguire le indicazioni per il Bivacco Borelli. A metà avvicinamento c’è una ferrata che non presenta nessuna difficoltà particolare. Il Bivacco, dal 2014 non è più custodito. E’ comunque in ottime condizioni e il torrente a 5 minuti di distanza garantisce l’approvvigionamento di acqua. Dal Borelli, attraversare la morena in diagonale seguendo una vaga traccia e qualche ometto. La via attacca alla base del Pic Gamba, una ventina di metri a sinistra di un camino canale. Vi sono presenti, una targa e una vecchia corda fissa.
La Cresta Sud passa per una serie di guglie. Il Pic Gamba, la Bifida, la Welzenbach, la Brendel, la Ottoz, la Bitch e in ultimo raggiunge la vetta dell’Aiguille Noire. Dall’attacco si risale la base del Pic Gamba e circa a metà si attraversa a destra, sopra ad una evidente placca bianca. Al termine del traverso, altri due tiri conducono sull’intaglio tra la il Gamba e la Bifida. Risalire l’intaglio puntando verso destra, fino a raggiungere la cresta vera e propria che conduce alla cima della Bifida. In questo tratto sono presenti le uniche 3 soste attrezzate delle via. Sulla Welzenbach salire seguendo la cresta fino ad un gendarme. A questo punto bisogna passare sul versante Sud della parete, traversando fino alla placca Welzenbach, chiodo alla base. Risalire direttamente la placca per poi continuare a traversare verso destra, cercando i passaggi più facili. Nuovamente in traverso si affronta un difficile tratto (VI) che conduce ad un chiodo che permette di attrezzare una sosta. Da lì, salire in verticale per tornare sul filo di cresta. Giunti alla Brendel, l’arrampicata diventa più fisica. La cresta è molto larga e si risale per blocchi e muretti. A due terzi della Brendel, stando sul lato Ovest della cresta, abbiamo incrociato e usato una delle soste (a spit) delle via di Oviglia “Nero su Bianco” In cima alla Brendel abbiamo sfruttato un punto di bivacco, posto sul versante del Brouillard. (ore 20:00 - 14 ore dall’attacco) Percorrere la cima della Brendel, fino ad arrivare alla base della Ottoz. Qui sono i presenti i tiri chiave della via, sul VI obbligato di continuità. I pioli Ottoz permettono solo parzialmente l’azzero. Dalla cima della Ottoz, abbassarsi, sfruttando anche una corda fissa, fino ad un colletto che conduce alla Pointe Bitch. Alzarsi dritto per dritto per un muro molto verticale, sfruttando le fessure e qualche chiodo presente. Lunghezza faticosa, 50m, V+, continuo. Sosta appesa. Spostarsi sulla destra della cresta e con ancora delle lunghezza faticose (VI) raggiungere la cima. Da qui è visibile la vetta della Noire, con la Madonnina Bianca.
Effettuare una doppia e con lungo traverso, facile arrampicata, prima superare un canalone e poi incrociare la via normale della Cresta Est. Da qui salire con percorso non obbligato fino alla vetta. (ore 16:00 - 8 ore dal punto di bivacco)
Si scende disarrampicando (III) la Normale o Cresta Est (AD – 1300 m). Dalla cima, ci si abbassa per un largo canale, tenendosi sulla sinistra, faccia a valla e cercando gli ometti o dei segni di passaggio. Verso la fine del canale, abbiamo trovato un chiodo che una breve doppia permette di scendere una placca. Da lì, spostandosi verso il filo della Cresta Est, scendere disarrampicando fino a raggiungere dei gendarmi. Superarli direttamente o passando sul versante della Brenva. Una o due doppie semplificano la discesa da dai diedri / canali di roccia non buona. Dalla vetta, fino ad oltrepassare i gendarmi abbiamo impiegato circa 5 ore ed è stato necessario fare un secondo bivacco: (ore 21:00). La discesa prosegue, allontanandosi dalla Cresta Est, per scendere tra canali e creste minori. Giunti ad un “pianoro” con 3 larghi canali di roccia, tenersi su quello più a destra dove, cercando bene, è possibile trovare una linea di calata. Con 3 calate lunghe, si arriva al nevaio e da lì verso la traccia che conduce al Borelli.
(4 ore dal punto di Bivacco sotto ai gendarmi)
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.