Sta per concludersi la settimana santa, giorni pieni di attività che mi hanno prosciugato, riunioni, conferenze, visite, consigli, preventivi, palestra, aperitivi e report, insomma non sono stato fermo un’istante. Mi merito un po' di riposo. Venerdì sera ore 18.00, amici mi invitano a scalare, qualche tiro in falesia, un giretto veloce. Ci penso giusto quei tre secondi, poi mi dico: al paese il riposo, ogni lasciata e persa. Inizia così un giro di botta e risposta, sul dove, cosa, quando, chi, e che fare? Trenta minuti di fuoco dove si inizia con un’idea e si finisce all’opposto, quella che era nata per essere una falesiata tranquilla diventa una giornata piena dall’alba al tramonto. Niente falesia, scalare e ancora scalare in quel del veronese. Cosi sabato mattina alle 6.00 ci si trova in quattro al parcheggio del Burger King di Seregno, destinazione: Castelpreisina.
Consultati vari meteo (almeno cinque recitano i sacri testi delle previsioni meteo fai da te), pare che a est il tempo regga fino a pomeriggio inoltrato, inoltre venerdì non ha piovuto, quindi le pareti dovrebbero essere asciutte vista l’esposizione Sud-Est e la bassa quota.
Giunti al parcheggio siamo noi e una sola macchina, qualche dubbio mi ronza per la testa, ma… zitto!! Non voglio mettere preoccupazioni ai soci, anzi, mi lancio in frasi del tipo: giornata buona, tutto asciutto. Velocemente ci si prepara e si inizia la discesa, si avete letto bene, “discesa”. La cosa bella di scalare a Castelpresina è proprio questa peculiarità: avvicinamento in discesa, rientro in discesa, una goduria. Passiamo in rassegna tutta la falesia, notiamo che qualche cordata è già al lavoro, altre si stanno preparando e mannaggia a loro, la via che avevamo scelto è già occupata. Nessun problema, la scelta e varia e ben assortita, in men che non si dica i nostri alfieri fanno le loro mosse. Laura e Ste saliranno: Evitando il frio, un po' di scaramanzia non guasta; Manu e Beppe hanno scelto: Piove governo ladro, visti i dubbi meteorologici e i tempi mi si addice a pennello.
Primo tiro ok, secondo ok, terzo… arriviamo alla fine della via, guardiamo l’orologio e con grande sorpresa notiamo che sono solo le undici, uno sguardo tra i due ed è subito intesa: buttiamo giù le doppie e andiamo a fare una seconda via. Avanti Savoia. Piedi a terra recuperiamo le corde ci sistemiamo e andiamo a vedere se la via del mattino si è liberata. Nulla da fare, in coda altre tre cordate, passiamo oltre; questo però mi rincuora, se è arrivata cosi tanta gente in tarda mattinata, vorrà dire che il meteo è “sicuro” e anche questa volta il mio algoritmo ha funzionato. Andiamo verso il grottone giallo intenso e vediamo un po' di cordate, con gentilezza chiediamo, un paio sono sulla via Date a Cesare quel che è di Cesare, altre su Quattro passi su Marte, una su Saluto al sole, libera: Eldorado. Manu cosa Vuoi fare? Eldorado. Sistemato il materiale parte Beppe, segue Manu, poi Beppe e via fino alla fine della via. Giunti al suo termine ci chiediamo dove siano finiti Laura e Ste? Un whatsapp ci dice che sono già alla macchina. Caspita penso io sono stati veramente velocissimi.
Prendiamo il sentiero e lentamente ci incamminiamo, quando una folta chioma bianca incrocia il nostro cammino, chi sarà mai? L’Alessandro per antonomasia, Gogna, il grande alpinista, da cinquanta anni sulla cresta, scambiamo due chiacchere e un arrivederci.
Finalmente alla macchina, ci raccontiamo delle rispettive salite, Manu e Beppe felici per la doppietta, millantano che ci sarebbe stato anche il triplete. Laura e Ste, non sembrano felicissimi, anzi. Diteci, avete fatto due vie? Siete stati velocissimi. A questo punto ci viene svelato l’arcano mistero. Comincia Laura: ragazzi, voi non ci crederete ma è successo ancora. “Cosa” esclamo io. “La corda, si la corda ha fatto un bocca di lupo e si è bloccata”, Laura ha lo sguardo allucinato, e Ste non è da meno. Non ci posso credere, nel recuperare le doppie, una corda si è annodata ad un ramo costringendo Laura a rifare il tiro, quindi poi accumulando ritardi, hanno rinunciato alla seconda via.
Ora se due indizi fanno una prova, attenzione che non c’è il due senza il tre. Prossima via con doppie, in cordata con Laura, preparatevi. Ma da un’attenta indagine forense, emerge che nella prima occasione al recupero corde c’era Gigi, e oggi c’era Ste, pertanto Laura viene assolta con formula piena dal gran giurì. È ora di andare a farci una merenda al bar dei climbers a Rivoli Veronese, dove il nostro diversamente giovane re-incontra Gogna, Matteo Rivadossi e Walter Polidori, i giovini invece incontrano CERIO95, ma chi sarà mai costui!!!!!
Buona pasqua