La mia prima volta

Questa uscita parte da un idea mia, e nei piani originali dovevamo essere numerosi come un battaglione di austro ungarici. Poi pian piano abbiamo iniziato a decimarci finché siamo rimasti solo io e la Cavasin.

Noi inamovibili decidiamo di puntare alla preuss al Campanile Basso del Brenta, sarà la mia prima via in Dolomiti.

Sentire nei discorsi di chi ci è già stato "il quinto dolomiticoh" o "non c'è dentro un cazzoh" mi inquieta un po.. però prima o poi deve arrivare questo momento, quindi sabato si parte con la Fiesta della Cavasin, sbagliamo pronti via a impostare il navigatore e il viaggio si trasforma in un odissea tra correre infinito di strade provinciali (che poi ci perseguiteranno fino in vetta), brunch con focaccia calda e spesa al lidl, dove entriamo per prendere delle provviste (tra cui immancabili 300g di coccodrilli gommosi della Haribo) e mi faccio tentare dal trapano a percussione in offerta a 34.99€... desisto dal trasformare la preuss in una nuova via del compressore e lascio il trapano sugli scaffali.

Arriviamo finalmente al parcheggio (da raggiungere con navetta) e indossiamo i nostri pesanti fardelli, comprensivi di tenda, scelta che ci farà risparmiare a detta del beccalli la bellezza di 77 euro, esorbitante costo della mezza pensione al brentei. Salendo al rifugio incontriamo nientemeno che Piero Pelù e il Killer, aka Emanuele e Tiziano, allievi dell ultimo corso di alpinismo. Il Killer mi mette in guardia sulle top condition della neve sulle bocchette centrali e mi omaggia della sua piccozza, ignaro che verrà rivenduta a qualche ricettatore.

Arriviamo nei prati oltre il rifugio e piantiamo la mia bellissima tenta quechua da 19.90€, che ci proteggerà dagli elementi durante la notte.

Usciti dalla tenda all alba delle 6.30 incrociamo il precedentemente citato Beccalli diretto alla ferman..noi ci dirigiamo verso la nostra via ma sbagliamo strada, e dopo questa piccola deviazione di 30 minuti siamo sulla ferrata delle bocchette, che a differenza dei catastrofici racconti del Killer risulta completamente priva di neve.

Arrivati all attacco ci troviamo davanti due cordate dalla velocità paragonabile a quella di un gasteropode zoppo, quindi raccomando alla Cavasin di fare come Rossi su Stoner al cavatappi di Laguna Seca (aka sorpassare anche se in modo non troppo pulito) e cosi fa, via una.

La seconda cordata probabilmente intimorita dalla mia aura mistica decide di cederci il passo sul secondo tiro..via due. Proseguiamo fino a incontrare due austriaci di Innsbruck, con cui disquisisco delle mie vacanze da pischello a funghi nello stubai. Partono loro sul primo tiro della preuss..ma è subito B&R, cambio della guardia e riprendono la salita.. la Cavasin segue a ruota. I tiri della via scorrono senza intoppi, uno a testa. Via bellissima, gran pieta. Certo che aprirla slegati e disarrampicarla 100 anni fa dev essere stato da terroristi veri. Dopo 4 tiri di verticale su zappeh, ricerca dei chiodi, rinforzo di soste nicht so gut è cima!

Breve pausa per selfone di vetta e poi prima rappellata verso lo stradone provinciale, folkloristico nome di una cengia che percorre due versanti di questa impressionante torre (o come piace a me che vengo dalla grignetta, un torrione palma in scala 5:1), dove incontriamo le lentissime cordate superate in salita che stanno ancora salendo. Da qui seconda rappellata fino al suolo. Miracolosamente, e a maggior ragione visto che siamo in giro io e cavasin (vedi sigaro dones e vedi report "la bocca del lupo") nessuna doppia si incastra.

Ripercorriamo in discesa le bocchette centrali e arrivati al nevaio la Cavasin indossa le sue armi di distruzione di massa (i ramponcini) mentre io prediligo la piu goffa discesa con i soli bastoncini.Arrivati ai ghiaioni al grido di "va che powder" sentendomi il Toni Valeruz delle gande scendo con rapide virate e in breve sono alla base.

Arriviamo Giussano dilaniati all una di notte, ci salutiamo e ci chiediamo se le cordate che abbiamo superato siano ancora intente a buttare le ultime doppie.

Da Maraja è tutto, oh tanta roba le Dolomiti...alla prossima ragliata!

14/07/2024