Rocca Castello - Diedro Calcagno (variante Savio)
Schede primarie
Rocca Castello - Diedro Calcagno (variante Savio)
La via è protetta a chiodi e presenta solo alcune soste a fix. Portare un intera serie di friends fino al N°2 BD.
Percorrere l'intera Valle Maira fino all'abitato di Chiappera, superare l'abitato e a un bivio lasciare sulla sinistra e il bivio per il campeggio e il "rifugio" Campo Base proseguendo per la strada di destra che dopo2 tornnti diventa sterrata e prosegue lungamente sul costone della montagna. Dopo alcuni chilomentri, una volta sorpassato un ponte si può già parcheggiare in prossimità delle baite di Grange Ciarviera e proseguire a piedi seguendo le indicazioni verso il col de Maurin fino ad arrivare a Grange Collet che è raggiungibile con con un altro tratto di sterrata leggermente più accidentata ma percorribile.
Da Grange Collet, prendere il sentiero sulla destra in direzione di colle Greguri, oltrepassare il torrente e attraversare i pascoli in direzione di una baita. Proseguire per bel sentiero che conduce ad un colletto con bella vista sulla rocca castello e poi proseguire fino al colle Greguri dove si incontra un vecchio fortino militare. Scendere ora in direzione di Chiappera fino al punto in cui il sentiero si avvicina di più alla parete. Qui indiduare l'attacco della via Sete d'Oriente (il nome profetizza chiodatura e verticalità tipiche delle Dolomiti), che noi abbiamo seguito per i primi 3 tiri; la via attacca in corrispondenza di un netto diedro chiuso da un tetto, circa 20m a destra dell'attacco della più frequentata via Bàlzola.
Via Sete d'oriente:
- 1° tiro: salire per bel diedro verticale fino ad un grande tetto dove si traversa nettamente a sinistra per poi riprendere un diedrino chiuso da un altro tetto che si aggira sempre a sinistra per poi raggiungere la sosta su chiodo e clessidra. IV+;35m.
- 2° tiro: Salire leggermente a destra della sosta e salire con passaggi sprotetti fino a incontrare una sosta di passaggio,da qui puntare dritti a una fessura che solca il tetto (chiodo) e una volta rimontato traversare a sinistra a una sosta su chiodi. V+; 25m.
- 3° tiro: noi siamo saliti dritti sopra la sosta per muro a lame (forse possibile aggirare sulla sinistra), per poi proseguire per bel muro fino a intercettare il tiro della Bàlzola, qui traversare leggermente a destra per evitare un ostico strapiombino e rientrare poi in diagonale verso sinistra fino alla sosta a spit della Bàlzola. V; 45m.
Diedro Calcagno:
- 4° tiro: traversare in diagonale verso sinistra fino a ritrovarsi sotto il grande diedro dove si sosta su 2 spit scintillanti. III+; 20m.
- 5° tiro: Portarsi nel diedro strapiombante e rossastro e salirlo che bellissima arrampicata, aggirare sulla destra un rigonfiamento per poi rientrare e giungere alla sosta su spit con anello di calata. V+; 30m.
- 6° tiro: ancora per diedro verticale che poi diventa più appoggiato, continuare per diedro fino alla vecchia sosta su 3 chiodi; proseguire sul lato destro del diedro fino a sostare su di una sosta su spit con anello su di una piccola cengia. V; 40m.
- 7° tiro: salire verso destra per fessure fino a due chiodi, da qui seguiamo la variante che sale per bel muro per poi traversare nettamente a destra fino a sostare scomodamente su 2 chiodi, sotto il punto più debole della fascia strapiombante. V; 30m.
- 8° tiro: spostarsi a destra della sosta e salire per strapiombo con fessurine fino a uscire su terreno più semplice, qui alcune relazioni parlano di sosta a spit da noi non individuata. Proseguire leggermente verso sinistra su terreno più semplice per poi affrontare un muro verticale su buone prese (chiodo) e sostare, su grossa clessidra cordonata, pochi metri sotto la cima. VI+: 50m.
- 9° tiro: dritti per facili roccette fino alla sosta di calata, qui andare a destra e sostare su sosta a spit poco sotto la croce. III; 15m.
La discesa avviene in corda doppia sulla via Balzola con 4 calate:
- Da poco sotto la vetta fino ad una sosta sul bordo della terrazza , leggermente sulla destra viso Valle.
- Da qui lunga doppia di 58m fino alla base di un diedro.
- Dritti con circa 45m di doppia sino ad un terrazzino sotto degli strapiombi
- Da qui a terra nei pressi dell'attacco.
Qui risalire al colle e per il sentiero di avvicinamento a ritroso fino alla Macchina.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.