Sassolungo - Pichl

Schede primarie

Sassolungo - Pichl

Difficoltà: 
IV+/V-
Sviluppo: 
1400m
Gruppo Montuoso: 
Sassolungo
Località di Partenza: 
Passo Sella
Quota di Partenza: 
2200m
Quota di attacco: 
2350m
Punti di appoggio: 
Rifugio Sella - Bivacco Giuliani
Quota di vetta: 
3181m
Avvicinamento: 
1h
Tempo di salita: 
6/8h la via + 2h per la cima
Tempo di discesa: 
4/6h
Esposizione: 
Est/Nord
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
18/08/2023
Attrezzatura e materiale: 

Normale atrezzatura alpinistica, noi abbiamo affrontato la salita con una corda intera da 60m e una serie di friend fino al #2BD.

Descrizione avvicinamento: 

Raggiungere il passo Sella e parcheggiare nei pressi del passo (parcheggi gratuiti). Scendere per la strada in direzione dell’ Hotel Passo Sella e degli impianti, fino a transitare sotto la stazione di partenza della telecabina del Sassolungo e da qui seguire le indicazioni per il rifugio Comici (Sentiero 525). Costeggiare tutta la parete del Sassolungo e abbandonare il sentiero principale prima che perda quota e devi verso destra, seguendo una traccia poco marcata che si stacca a sinistra e sale in direzione della parete. Una ripida traccia con ometto sale all’attacco della via per una rampa erbosa.

1h dal Passo Sella.  

Descrizione itinerario: 
  • 1º Tiro: Risalire il camino su roccia dall’apparenza cattiva ma in realtà solida fino al suo termine, per poi entrare in un secondo camino che si percorre fino alla sosta. IV-, 45m. 
  • 2º Tiro: Proseguire nel camino per uscire a destra, proseguendo per una rampa inclinata verso destra fino a sostare su uno spuntone. IV-, 50m. 
  • 3º /4ºTiro: Proseguire la facile rampa, fino a traversa a destra per raggiungere il facile diedro abbattuto. Risalirlo fino ad un sasso appoggiato alla parete, oltre al quale si sosta su spuntone. III/III+, 40m. 
  • 5º Tiro: Dalla sosta scendere qualche metro e traversare verso destra, fino alla base del camino aperto, fino ad un terrazzino dove si sosta. II, 50m. 
  • 6º Tiro: Risalire le facili placche adagiate alla destra del camino, sosta su clessidra cordonata. III+, 50m. 
  • 7º Tiro: Continuare per facili placche in obliquo verso destra. III+, 50m. 
  • 8º/9º/10º Tiro: Salire sempre in obliquo fino allo spigolo, doppiarlo e continuare facilmente verso destra, ora orizzontalmente sotto a una fascia strapiombante, fino a superare la cascata. Al termine della fascia strapiombante proseguire ancora 4/5m fino ad una clessidra cordonata dove si sosta. III+/IV, 140m. 
  • 11º Tiro: Dalla sosta proseguire verticalmente per ripido muretto (qualche clessidra cordonata) per poi traversare a sinistra, e continuare in verticale fino alla clessidra cordonata dove si sosta. IV, 40m. 
  • 12º/13º Tiro: Salire in verticale la facile e compatta placconata, tendendo leggermente a sinistra fino ad individuare la nicchia, che si raggiunge obliquando lungamente a sinistra, sostare su spuntone. III, 100m. 
  • 14º Tiro: Dalla sosta risalire il breve muretto verticale a sinistra della nicchia, per poi entrale nel colatoio, proseguire su terreno più semplice fino a sostare sulla parete sinistra su chiodi. IV+, 40m. 
  • 15º Tiro: Proseguire nell’evidente camino, superare una strozzatura e proseguire, sempre nel camino fino a quando questo si verticalizza. Sostare su chiodo e spuntone. IV+, 35m. 
  • 16º Tiro: Dal chiodo risalire la placca a destra del camino, uscendo e risalire il facile camino più a destra (non visibile dalla sosta), sostare su spuntone. (il tiro originale prosegue nel camino sopra la sosta, ma obbliga ad una calata in corda doppia per poi ricollegarsi allo stesso punto) IV, 30m. 
  • 17º Tiro: Continuare nel camino sempre più abbattuto fino a raggiungere la forcella. Non salire ma attrezzare una sosta qualche metro più in basso. III, 40m. 
  • 18º Tiro: Traversare la parete sinistra del camino per poi risalire lo spigoletto fino alla sosta su un chiodo con cordone su un terrazzino (Vedetta Pichl). III, 20m. 
  • 19º Tiro: Salire verticalmente lo spigolo abbattuto fino a quando diviene più verticale, da qui si traversa verso sinistra al di sotto di una fascia strapiombante, ignorare la prima sosta (chiodo e clessidra cordonata) ma proseguire sempre verso sinistra in leggera ascesa fino alla base di un camino (non ancora visibile) dove si sosta su 2 chiodi. IV+, 45m. 
  • 20º Tiro: Proseguire per il camino fino ad una strozzatura, risalirla e proseguire per camino più adagiato, superare un masso strapiombante e sostare al termine del camino, nei pressi di un intaglio. Sosta su spuntone. IV+, qualche passo V-, 40m. 
  • 21º Tiro: Proseguire nell’evidente camino sulla parete di sinistra, molto verticale fino al suo termine dove si esce a sinistra per sostare su un pulpito, chiodo e clessidra. V-, 40m. 
  • 22º Tiro: Risalire la facile paretina sopra la sosta, per poi piegare su terreno più semplice verso sinistra, fino alla base della parete successiva, sosta su spuntone. IV-, 55m. 
  • 23º Tiro: Risalire la parete verticale sopra la sosta fino alla fessura, che si segue fino a quando diventa camino, aggirare lo strapiombo sulla sua destra e rimanere nel camino dove si sosta su chiodi. IV+, 35m. 
  • 24º Tiro: Continuare nel camino, superare un grosso masso incastrato fino ad una forcella e risalire piegando leggermente a sinistra fino alla forcella bifida, sosta su cordone. IV+, 45m. 

Qui termina la via, dalla forcella bisogna abbassarsi sul versante opposto a quello di salita per una quindicina di metri, per poi compiere un lungo traverso orizzontale (chiodo con fettuccia) fino a risalire ad una forcella. (60m). Qui si continua in traverso su una cengia esposta fino ad una lingua di neve, oltrepassarla stando alla sua destra e proseguire per le placche appoggiate o canaloni detritici fino alla visibile anticima (palo in legno). Altri 3/4 tiri da 60m. Passi di III. Circa 1h dal termine della via all'anticima "Cima di Ortisei". 

Discesa: 

La discesa è parecchio complessa e richiede 5/6h dall’anticima "Cima di Ortisei" al Passo Sella. Una volta raggiunto il bivacco Giuliani se non si conosce bene la discesa e non si hanno almeno 3/4h di luce è vivamente sconsigliato cominciare la discesa, per la tortuosità e la non facile individuazione dell’itinerario. 

Dall’anticima procedere in direzione sud/est in direzione della visibile cima principale (crocefisso in legno). Risalire e scendere sul versante opposto (é anche possibile traversare bassi senza raggiungere la cima) fino alla sottostante forcella, qui risalire per qualche metro la parete a sinistra della forcella (senza raggiungere l’anticima), proseguire orizzontalmente sul suo fianco fino ad una forcella, che si risale una decina di metri per raggiungere una cresta con 2 grossi crocifissi (uno per lato). Qui abbassarsi qualche metro sul lato destro del filo di cresta, traversare orizzontalmente sul versante Sud-Ovest, fino ad un intaglio, proseguire (uncino cementato) fino alla cima della torre Rossa/Gialla. Qui oltrepassare un fittone inox resinato e proseguire ancora qualche metro fino ad uno spuntone basso con un grosso anello cementato. Da qui una calata di 20m conduce direttamente al bivacco Giuliani. 3100m. Circa 45’ dalla anticima. 

Proseguire ora nel canale a sinistra del bivacco (viso a valle), qualche passo di arrampicata in discesa fino alla forcella tra la parete e una grossa torre. Qui sul lato destro (viso a valle) comincia la “gola delle guide”, presente un grosso fittone inox dove comincia una serie di calate, attrezzare ogni 25/30m per la discesa in doppia. Le calate successive sono attrezzate su chiodi o clessidre cordonate e si trovano sparse un po’ sul lato sinistro è un po’ sul lato destro.  L’ultima calata si trova al centro della gola su clessidre cordonate. É possibile scendere per tutta la gola con calate ogni 25/30m oppure procedere con dei tratti in disarrampicata con difficoltà di III/III+. Regolarsi in base alla propria esperienza.

Alla Base della “Gola delle Guide” si è nella terrazza detritica denominata Anfiteatro, a 2900m. Ignorare la traccia che scende in verticale (conduce al rifugio Vicenza, discesa ormai in disuso) e traversare quasi orizzontalmente verso sinistra (viso a valle) per poi risalire una decina di metri ad una forcella dove è presente l’uscita del “Canalone Basso”. Nel canale sono attrezzate della calate ormai in disuso, conviene scendere qualche metro sul fianco destro (viso a valle) per poi traversare verso destra in direzione di un cavo metallico. Seguirlo fino al suo termine dove è presente un anello cementato. Da qui cominciano una serie di calate che seguono il filo della cresta che sale sul fianco sinistro del “Canalone basso”. Effettuare una prima calata di 25m fino ad un terrazzino, che poi si percorre incontrando un primo uncino cementato, superarlo fino a fermarsi sul secondo uncino. Da qui si effettua una doppia di 30m oltrepassando un tratto verticale attrezzato con dei gradini metallici (non fermandosi al primo anello cementato posto al di sotto dell’ultimo gradino, ma proseguire fino ad un ancoraggio successivo posto pochi metri sotto). Da qui proseguire con brevi trasferimenti su cengia con brevi passi di disarrampicata (eventuali soste per possibili calate) portano al successivo anello cementato che con l’ultima doppia conduce a pochi metri dal fondo del canale, qualche facile tratto di II porta al nevaio e a quel che resta del ghiacciaio del Sassolungo. Attraversare tutto il pendio detritico, perdendo quota (traccia e qualche ometto) fino a trovare un passaggio sulla parete di sinistra (viso a valle), che tramite un sistema di cengie molto esposte e qualche segno rosso (sbiadito) conduce ad un breve salto verticale (possibile calata), proseguire sempre per cengia esposta fino a risalire ad una forcella, oltre la quale si prosegue orizzontalmente aggirando uno spigolo oltre il quale si trova una sosta di calata nei pressi di una targa commemorativa. Effettuare una calata di 25m fino ad una nicchia gialla, da qui si traversa verso sinistra (viso a valle) oltrepassando un canale e trovando un cavo metallico (già ben visibile dalla sosta di calata). Seguire il cavo metallico fino alla forcella dove termina, abbassarsi sul versante opposto e continuare su terreno più semplice fino ad incontrare un fittone resinato inox, dove ci si cala per 30m. Continuare a perdere quota per terreno più semplice dove con qualche sali-scendi si supera una cascata d’acqua e si risale l’ultimo canale/camino per poi proseguire sulla traccia marcata e raggiungere il sentiero principale che sale dal rifugio Vicenza (ottimamente segnalato con segni bianco-rossi e paletti) che seguito in salita brevemente conduce al rifugio Demetz. Dal rifugio scendere sul versante opposto in direzione della partenza della cabinovia “Sassolungo”, e da qui risalire fino al Passo Sella.

Dalla anticima al Passo Sella calcolare 6h di discesa.

Il tempo di percorrenza potrebbe variare in base ai tratti di discesa che si decidono di disarrampicare o discendere in corda doppia, alla presenza di persone in salita che indicano la via di discesa e alla presenza o meno di nebbia. Se dal Bivacco Giuliani non si hanno 3/4h di luce consigliamo vivamente di fermarsi a bivaccare e terminare la discesa il giorno successivo.

Primi salitori: 
E. Pichl, R. Waizer, 1918
Ripetizione di: 
Manuel Porro e Stefano Sepriano
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.