Grigna Settentrionale - Canale della Fiamma
Schede primarie
Grigna Settentrionale - Canale della Fiamma
NDA. Ramponi, 2 picozze tecniche, una mezza corda, anelli di cordino, qualche vite da ghiaccio, chiodi da roccia per le evenienze, qualche friend medio.
Raggiungere il paese di Esino Lario, seguire le indicazioni per Cainallo e proseguire, verso l'Alpe del Vò di Moncodeno sino a raggiungere il parcheggio.Imboccare il sentiero n. 25 che sale in direzione del rifugio Bogani. Raggiunto un bivio abbandonare il sentiero n. 25 e seguire il sentiero n. 24 che sale sino alla Bocchetta di Prada, piegare a sinistra in direzione della Porta di Prada oltrepassando il bivacco/cappella dell'89a. Brigata Garibaldi. Continuare lungo il sentiero sino a raggiungere l'anfiteatro del Releccio dove si trova il rifugio Bietti/Buzzi.Dal rifugio si segue il percorso di avvicinamento per il classico canale ovest, il nostro canale si trova a sinistra.
Risalire il canale superando due saltini con alcuni passaggi di ghiaccio/misto (a seconda delle condizioni). In seguito il canale si apre (100 metri a 50°) fino ad arrivare al tratto chiave. Chiodo rosso alla base e possibilità di integrare con un friend. Si risale la piccola goulotte aperta (misto/ghiaccio 80° a seconda delle condizioni). Si supera una salto verticale sfruttando una candela di ghiaccio (3 metri, 90°). In assenza della candela si arrampica su roccia sulla sinistra sfruttando una fessura (passi di V+, chiodo). Sosta su una grossa clessidra posta sulla sinistra pochi metri sopra il salto verticale. Si continua poi nel canale fino alla cresta di Piancaformia.
All'uscita salire in cima al Grignone, quindi scendere lungo la via Normale (o via della Ganda). Dalla Cappelletta proseguire in direzione della Cresta di Piancaformia e poco prima di questa scendere verso sinistra (viso a valle) lungo un pendio nevoso (evidenti tracce). Piegare poi a sinistra (presenti dei paletti) e proseguire sino a raggiungere il rifugio Arnaldo Bogani. Da qui continuare in direzione del Vò di Moncodeno e del successivo passo di Cainallo.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.