Medale - Gogna

Schede primarie

Medale - Gogna

la Corna Medale
Difficoltà: 
IX- o VI e A1
Sviluppo: 
270m
Gruppo Montuoso: 
Grigne
Località di Partenza: 
Rancio (LC)
Quota di Partenza: 
310
Quota di attacco: 
810
Quota di vetta: 
1029
Avvicinamento: 
40'
Tempo di salita: 
4-5h
Tempo di discesa: 
1h
Esposizione: 
Sud
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Primavera, autunno e inverno
Data ripetizione: 
19/01/2020
Attrezzatura e materiale: 

Via attrezzata e chiodi con fittoni solo alle soste o dove gli apritori usarono chiodi a pressione. Utile una serie di friends

Descrizione avvicinamento: 

Dalla Località Rancio (LC) si raggiunge la Via Quarto. Si parcheggia al termine della strada sopra il cimitero. Da qui si prende il sentiero n. 52 per il rifugio Piazza. Dopo aver superato un gruppo di case il sentiero esce su di una strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada diventa sterrata. Da qui si continua per la scala cementata che diviene un ripido sentiero fino ad una sterrata che passa lungo le reti paramassi. Si segue quest’ultima verso destra per un breve tratto sino a quando si prende sulla sinistra un sentiero che sale nel bosco. Pochi minuti dopo si esce sotto la parete dell’Antimedale. Si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero che costeggia la parete del Medale. Subito dopo sulla sinistra si trova l’attacco della Ferrata degli Alpini Medale. Per raggiungere l’attacco della via Brianzi si hanno 2 possibilità: o si segue la via ferrata (ferrata chiusa da Gennaio 2020, sono state rimosse le catene nei primi 50 m.) oppure si sale una via del “Pilastro Irene“. Dall’uscita della via Myriam al Pilatstro Irene, oppure se si è saliti seguendo la ferrata, al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri in piano e prima che la ferrata riprenda a salire si abbandona la ferrata. Qui si traversa per tracce a destra abbassandosi per un canale di scarico, con passi in traverso esposti fino a raggiungere lo spigolo che una volta doppiato conduce all’attacco della via Bonatti, abbassandosi di circa 3 metri verso destra viso monte si raggiunge una catena di calata che, con una doppia di circa 20-30m sempre verso destra viso monte, port a una esile cengia spiovente che percorsa verso destra viso monte, porta a una sosta su chiodi con cordino dove attacca la via.

Descrizione itinerario: 
  • 1° tiro: spostarsi verso destra sino ad un chiodo e poi salire per diedro fino a quando questo si chiude e li traversare a destra per placca fino a raggiungere in leggera discesa un cengia dove si sosta. VI
  • 2° tiro: salire il diedro sopra la sosta, non raggiungere il chiodo cordonato ma traversare subito prima verso destra fino a rimontare su un pilastrino, da qui salire la placca strapiombante con fittoni che porta a una fessura che conduce in sosta. VII+ o VI e A0
  • 3° tiro: salire il diedrino sopra la sosta e poi traversare verso destra e aggirare uno spigoletto che porta alla sosta. V+
  • 4° tiro: traversare a sinistra per esile cngia e poi con passo impegnativo e sprotetto si raggiunge il primo chiodo. Salire ora il diedro e prima di raggiungere la visibile sosta a spit traversare a sinistra per una difficile e aggettante fessura che conduce in sosta. VII o VI e A0
  • 5° tiro: salire in diagonale verso sinistra a prendere una fessura diedro che si scala con passo molto difficoltoso, proseguire per la fessura indi uscirne verso destra all sosta. VII- o VI e A0
  • 6° tiro: tiro chiave della via. salire lungo la placca con fittoni resinati fino ad arrivare sotto un tetto, qui traversare a sinistra sino a rimontare il pilastrino di sosta. IX- o VI e A1
  • 7° tiro: salire il diedro erboso fino al termine dove si traversa verso sinistra fino a sostare su pilastrino esposto. VI-
  • 8° tiro: rimontare la netta fessura con molti chiodi fino a raggiungere due diedri, prendere quello di sinistra, salirlo con passi molti impegnativi e poi uscirne verso sinistra fino al terreno più facile dove si sosta su un fittone. VI+

Da qui raggiungere la ferrata che in breve conduce in vetta.

Discesa: 

Pochi metri sotto la vetta si prende il sentiero verso destra (indicazioni S. Martino). Al primo si tiene la sinistra e poi si segue sempre il sentiero che scende lungamente segundo per Rancio fino a raggiungere la rete paramassi e da qui seguire il sentiero di avvicinamento a ritroso.

Primi salitori: 
Alessandro Gogna e Leo Cerruti
Ripetizione di: 
Luigi Mauri e Marco Miarelli
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.