Dente del Gigante - via Normale

Schede primarie

Dente del Gigante - via Normale

Difficoltà: 
AD; V+ o IV e A0
Sviluppo: 
150m
Gruppo Montuoso: 
Monte Bianco
Località di Partenza: 
Courmayeur - Rifugio Torino
Quota di Partenza: 
3375m
Quota di attacco: 
3850m
Punti di appoggio: 
Rifugio Torino
Quota di vetta: 
4013
Avvicinamento: 
2h
Tempo di salita: 
3h
Tempo di discesa: 
1h30' le doppie poi 2h fino al rifugio
Esposizione: 
Ovest; Sud Ovest
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
18/06/2022
Attrezzatura e materiale: 

NDA – Ramponi e piccozza per l'attraversamento del ghiacciaio, due corde da 60m per le doppie, 8 rinvii e qualche friend medio. Se le condizioni lo permettono è possibile arrampicare con le scarpette.

Descrizione avvicinamento: 

Da Punta Helbronner si scende sul ghiacciaio del gigante puntando verso destra in direzione del Dente del Gigante. Passare sotto l'Aguille Marbrées e salire il pendio fino alla base di un canalino nevoso (un ora circa) che si risale fino a una sosta su spit e un cordone. Da qui si risale per sfasciumi seguendo una serie di ometti e alcune corde fisse fino ad uscire sulla cresta nevosa da cui si raggiunge la Gengiva del Dente.

Descrizione itinerario: 

Qui vengono descritti i tiri seguiti durante la nostra ripetizione. Rimane comunque possibile spezzare tiri in maniera differente sfruttando gli ancoraggi delle corde fisse.

  • 1° tiro: Dalla gengiva in discesa verso una cengia con una corda fissa. Aggirato lo spigolo, si sale per una decina di metri il diedro fino a una sosta.  IV; 40m.
  • 2° tiro: Si traversa a sinistra della sosta fino a entrare che si risale per una trentina di metri fino a un cordone bianco. Risalito il muretto del cordone si perviene a una comoda sosta su ampia cengia. III; 50m.
  • 3° tiro: Qui cominciano le placche Burgener dove sono ben visibili le corde fisse che seguono un sistema di fessure che portano a una piccola cengia dove si sosta. IV; 40m.
  • 4° tiro: Si risale la placca sopra la sosta per alcuni metri e poi si comincia a traversare verso destra sfruttando una serie di cengette e fessure. Si perviene a un diedro che si supera con passi atletici. V+; 50m.
  • 5° tiro: Si risale il filo di cresta fino a raggiungere una sosta poco sotto la punta occidentale del dente (Punta Sella 4009 mslm). IV+; 30m.
  • 6° tiro: Si aggira lo spigolo alla destra della sosta per poi proseguire in traverso e successivamente in discesa (cordone) fino a raggiungere l'intaglio tra la punta Sella e la punta Graham. Da qui si sale il muro fessurato (corde fisse) che porta alla sommità del Dente. IV; 50m.

Dalla sommità 4013 mslm si può godere del 360° con più storia dell'alpinismo al mondo.

Discesa: 

Dalla sommità con una doppia si raggiunge l'intaglio tra punta Sella e punta Graham. Alla sinistra del cordino che poco prima ha facilitato la discesa all'intaglio, si trova la prima sosta di calata.

  • 1° calata da 55m. Si atterra su grossa cengia, la sosta si trova 6 metri a sinistra (viso a monte) rispetto alla verticale di calata.
  • 2° calata da 30m.
  • 3° calata da 50m fino alla base.

Per la discesa sono possibili diverse soluzioni data la presenza di soste ogni 25/30 metri circa.

Dalla gengiva si ripercorre la strada fatta all'andata che riporta al ghiacciaio del Gigante e da qui a punta Helbronner.

Il tratto tra la gengiva e il ghiacciaio si svolge su sfaciumi e rocce instabili. è strettamente necessario prestare attenzione a non smuovere sassi e tenere un occhio alle cordate che vi precedono.

Primi salitori: 
W. W. Granham, Alphonse Payot ed Auguste Cupelin
Ripetizione di: 
Fede Mariani, Beppe Milesi e Fabio Turati
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.