Vallone di Sea, parete dei Titani - via dell'addio

Schede primarie

Vallone di Sea, parete dei Titani - via dell'addio

Difficoltà: 
6a (VI obbl.)
Sviluppo: 
350 m
Gruppo Montuoso: 
Algi Graie
Località di Partenza: 
Forno Alpi Graie
Quota di Partenza: 
1200m
Quota di attacco: 
1600m
Quota di vetta: 
1800m
Avvicinamento: 
1h
Tempo di salita: 
5h
Tempo di discesa: 
2h
Esposizione: 
Ovest
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
le mezze stagioni
Data ripetizione: 
18/09/2022
Attrezzatura e materiale: 

Serie di friend dalle #0,1 al #4, raddoppiare dallo 0,4 al #1

Descrizione avvicinamento: 

Arrivati a Forno, proseguire in macchina lungo la strada sterrata per 500 metri e lasciare l’’auto sul fianco della strada all’altezza del bivio a Sx Santuraio / a Dx Vallone di Sea.

Seguire la strada sterrata, attraversando il torrente al cartello “masso Nosferatu”. Giunti alle prese dell’acquedotto seguire i numerosi ometti che portano alla base dello “specchio di Iside”. Costeggiare la parete verso Dx e salire ancora fino alla base di Titanic (riconoscibile per il manico di spazzola rosso, appeso alla parete). L’attacco della via dell’addio, si trova 10 metri a sinistra di Titanic, in corrispondenza di un alberello. E’ visibile uno spit al termine del primo diedro.  

Descrizione itinerario: 

Super! Via logica che aggira le difficoltà maggiori della parete mantenendosi su un grado uniforme.

Arrampicata di soddisfazione e impegnativa dove anche i tiri più facili sono da guadagnare.

La rispittatura dell’itinerario classico ha riguardato soltanto le placche, le fessure sono rimaste “clean”.

Ho indicato l’obbligato in gradi UIAA perché il 5C riportato da alcune relazioni potrebbe essere fuorviante. Per non passare una giornata “troppo eccitante” meglio sapersi proteggere sul VI/VI+ 

La parete dei Titani resta all’ombra fino a mezzogiorno.

1° Tiro: 5c, diedro fessurato fino alla placca che si attraversa verso dx e raggiunge la sosta. Qui si può utilizzare la sosta di Titanic (2 spit nuovi) o quella 10 metri a sinistra (vecchia)

2° Tiro: 6a, se è stata usata la sosta di Titanic, andare 5/6 metri a sinistra e risalire la lama/diedro verso sinistra. Al suo termine stare a sinistra e risalire la serie di diedri. Tiro super estetico ma con movimenti abbastanza boulder.

3° Tiro: 6a, salire la fessura di dita (super) fino al suo termine. Raggiunta la placca a sinistra, (spit al centro) attraversarla aggirando uno spigolo e raggiungere la sosta.

4° Tiro: 6a+, attraversare verso sinistra in placca fino a raggiungere uno spigolo aggettante. Forzarlo per entrare nel diedro alla sua sinistra (6a+?) Seguire il sistema di diedri fino alla sosta. Friend #4 utile. Il tiro originale segue la lama sulla parete dx sopra alla sosta con passi di A1. Se si prende il diedro con 2 spit subito a sx della sosta si percorre la variante “della clessidra” (6c+)

5° Tiro: 5c, risalire le cenge puntando alla placconata di sinistra. Con bella arrampicata tecnica seguire gli spit. Il tiro è un po’ sporco ma i passi non sono continui e le protezioni sono messe con intelligenza.  

6° Tiro: 5c stretto, risalire la lama sulla destra con ottimo mix arrampicata “di piedi” e dulfer “di braccia”. Al suo termine si risale un fessurino di dita fino al suo termine. 

7° Tiro: 5a, breve tiro con passo iniziale boulder. La sosta è in comune con l’ultima di Titanic.

Avendo attaccato tardi per non patire troppo freddo, abbiamo terminato qui la via senza percorrere le ultime 4 lunghezze.

Per la descrizione dei successivi tiri, rimando alla relazione https://www.vallidilanzoinverticale.it/news/vallone-di-sea-parete-dei-ti...

8° Tiro: 5b

9° Tiro: 5c

10° Tiro: 5c 

11° Tiro: 6a+

Discesa: 

Doppia 1: dalla S8 del Problema Irrisolto alla S7.

Doppia 2: da S7 a S5.

Doppia 3: da S5 dritti fino alla doppia di “Ultimo Imperatore”, sotto alla cengia rocciosa della S4 bis.

Doppie 4-5-6-7: su “Ultimo Imperatore”. Si arriva poco sopra l’attacco della via

In alternativa, dalla settimana sosta è possibile scendere su Titanic.

Primi salitori: 
I. Meneghin, F. Ribetti, G. Ribotto 1983 richiodata da L. Brunati, V. Cimolin, L. Enrico, M. Enrico, S. Olivetti il 05-14-16/08/2022
Ripetizione di: 
Ste R., Secchio.
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.