Sapete non è facile, almeno per me, mettersi davanti a una pagina bianca di word e parlare di questo corso di arrampicata appena concluso. Ma sì, comincerò col ricordare tutte le uscite e i vari avvenimenti che sono successi… a no ,…azz… i ragazzi, allievi del corso, mi hanno preceduto, scrivendo delle divertenti e dettagliate relazioni per ogni uscita, anche per quelle che non si potevano chiamare così, perché causa maltempo, si sono svolte in palestra.
Il corso ora è finito, dovrei dire per fortuna, ma non so, sarà perché questo corso l’ho vissuto interamente in tutte le sue fasi, o forse perché quest’anno ero il “Direttore”, cioè, il direttivo mi ha detto: “Tu, quest’anno sarai il Direttore”. O meglio ancora, in questo corso, ho potuto conoscere più a fondo i miei colleghi istruttori e lavorare insieme a loro con un altro spirito, rispetto all’anno precedente, tutto per dire, che un po’ mi dispiace che siamo giunti alla fine.
Sono dispiaciuto di aver perso un po’ di ragazzi durante il percorso, veramente alcuni non li ho nemmeno conosciuti, spero che ci ripensino per un altr’anno , ma sono decisamente molto contento del gruppo rimasto, “i sopravvissuti” composto da: Caterina, Jacopo, Marta, Paolo e Silvia, ho visto in loro una grande voglia di mettersi in gioco, di apprendere e mettere in pratica le cose viste durante ogni lezione, affrontando con lo spirito giusto tutte le situazioni; perfino l’uscita a Galbiate sotto la pioggia non li ha fermati, anzi, sono stati loro che quel giorno si sono rifiutati di chiudersi in una palestra e hanno arrampicato tenacemente su pareti bagnate con qualche chiazza di asciutto. C’è anche un altro aspetto molto piacevole da sottolineare, nelle ultime uscite non sembravamo un corso di arrampicata, ma un gruppo di amici in giro per falesie e credo che un corso debba sì insegnare sicurezza e didattica, ma se il risultato finale è quello suddetto, beh, è riduttivo definirlo corso.
Bene ragazzi, ora ho finito ma prima di chiudere devo ringraziare senza retorica tutti gli istruttori che hanno partecipato alle uscite, e spero che si siano divertiti quanto me, un ringraziamento particolare a Peppo per il suo grande supporto pratico e morale, a Matteo per l’aiuto che ci ha, ma soprattutto, mi ha dato, a distanza, permettendomi di tenere le sue lezioni teoriche, nonostante i vari impegni. Per finire devo scrivere una cosa che ho in mente fin dall’inizio, e credo di non essere l’unico a pensarla così, e cioè che se non ci fosse stato Gigi il corso quest’anno non sarebbe nemmeno cominciato, e di questo sono fermamente convinto. Grazie Gigiazzo!!!!!
Un abbraccio a tutti, Andrea Marca.
PS.
Prima di cominciare a scrivere questa lettera ho chiesto a mia figlia Diana 11anni, di scriverla per me, sapete, mi ha obbedito e a scritto quanto segue.
Cari istruttori e allievi, questo corso con voi per me è stato impegnativo ma nello stesso tempo emozionante.
Facendo tanti incontri e gitarelle abbiamo imparato a conoscerci e sopportarci per i nostri pregi e difetti.
Tutti abbiamo imparato che l’arrampicata non è solo scalare, bensì aiutarsi e faticare , però insieme è stato molto più facile.