Tre anni fa i miei colleghi istruttori mi nominarono Direttore del corso di Arrampicata libera, il primo anno mi dissero: “Dai… fallo tu il direttore così porti un po’ di novità nella gestione”.
Il secondo anno invece: “Bravo! Continua tu che l’anno scorso sei andato forte!”.
Quest’anno infine: “Oh! Hai visto quante donne si sono iscritte! E’ merito tuo, fallo anche stavolta il Direttore”.
Una cosa ancora oggi non riesco a capire: o i miei carissimi colleghi apprezzano veramente le mie doti direttive, oppure approfittano di me per restare “comodi nelle retrovie”.
E’ vero anche che ormai mi chiamano tutti, compresi i veri direttori delle scuole di alpinismo, Diretur:” Ma è un vanto e un onore, oppure solo un modo simpatico per prendermi bellamente per il cul…in giro?”.
Vabbè! Lasciando da parte dubbi che non avranno mai risposta certa andiamo alle cose concrete: anche quest’anno sono il direttore ed gli iscritti sono veramente 10 ragazze e 3 ragazzi.
Altra novità è che finalmente tutti gli iscritti, o quasi, sono principianti anzi per la prima volta indossano un paio di scarpette: questo per gli istruttori significa maggior impegno, lunghe attese e uno zaino pieno di pazienza.
Dal canto mio penso: “Noo a sto giro mi tocca lavorare!!”.
Così iniziano le lezioni teorico pratiche di tecnica e movimento e modo di legarsi; fino a qui tutto regolare: attenzione ed entusiasmo (anche se a dirla tutta ho avuto la sensazione che qualche allievo si aspettasse un corso stile zumba o pilates); poi la prima lezione sul campo e qui molti incassano i primi traumi fisici e psicologici, il granito del Sasso Remenno (location non prevista, ma d’obbligo causa maltempo) fa pagare sempre il conto, proprio come i parcheggi della Val Masino.
Nella seconda uscita a Courtil in Val d’Aosta, le cose vanno decisamente migliorando, i ragazzi diventano più disinvolti impegnandosi a fondo, complice le belle placche adagiate e le difficoltà meno impegnative, “lo Gneiss di Courtil ti fa fare sempre la tua porca figura”.
Anche le altre uscite registrano un buon numero di presenze e di soddisfazioni, fino all’en plein dell’uscita finale di due giorni, la più impegnativa a Finale Ligure: due giornate di pura arrampicata e divertimento, nonché (per non farsi mancare niente) furto con scasso al parcheggio di Rocca di Perti, denuncia ai Carabinieri di Finale, aperitivo al bar del serial killer e cena con bevande e karaoke, tutto in formula all inclusive.
Non mi resta che fare i miei complimenti a tutti gli allievi, per il loro impegno e dedizione, per aver saputo mettersi in gioco nonostante le difficoltà crescenti e utilizzare quelle poche nozioni dategli per muovere i primi passi in verticale. Devo confessare una cosa, all’inizio ho pensato che qualcuno si sarebbe perso per strada abbandonando il corso, ammetto di aver fatto una valutazione superficiale e spocchiosa. Posso dire con grande umiltà, di aver ricevuto una lezione che ha arricchito il mio bagaglio di istruttore.
Grazie ragazzi e ragazze e soprattutto ragazze visto che il rapporto è di 3 a 1!
Ma i ringraziamenti non sono finiti in primis alla segreteria impeccabile come sempre (Gigi una certezza!) anzi migliorata grazie al tocco di femminilità di Terry.
A seguire un grazie a tutti gli istruttori che come sempre si sono dimostrati all’altezza del compito, trasmettendo sicurezza e dando consigli e nozioni in maniera precisa, ricevendo anche complimenti da allievi, che avendo frequentato altri corsi, riscontrano una maggiore attenzione e disponibilità nei loro confronti. Queste cose fanno veramente la differenza: essere a disposizione e dare fiducia a chi si iscrive ai corsi. Bravi ragazzi, continuiamo così!
Mi sa di aver scritto già troppo……a proposito ma il mio dubbio iniziale forse ha una risposta: mi fanno fare il ”Diretur” perché nessuno vuole scrivere la relazione di chiusura. (Che compagnia di Cialtroni)
Un abbraccio a tutti e arrivederci al prossimo corso, forse sarò ancora il Diretur, o forse no ma questo non ha importanza...
e che il pittogramma sia con voi
(Chi non ha partecipato alla prima uscita non capirà quest’ultima frase)