Becco Meridionale della Tribolazione - Grassi Re

Schede primarie

Becco Meridionale della Tribolazione - Grassi Re

Difficoltà: 
VII- (VI+ obbl.)
Sviluppo: 
250m
Gruppo Montuoso: 
Alpi Graie
Località di Partenza: 
Rosone di Locana (TO) - Diga di Teleccio
Quota di Partenza: 
1917m
Quota di attacco: 
3100m
Punti di appoggio: 
Rifugio Pontese
Quota di vetta: 
3360m
Avvicinamento: 
4h 40'
Tempo di salita: 
3h 30'
Tempo di discesa: 
3h 45'
Esposizione: 
Sud-Est
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
04/07/2020
Attrezzatura e materiale: 

Normale dotazione alpinistica, utili 2 mezze corde da 60m per la discesa in corda doppia. Via con soste attrezzate a fix inox con catena e anelli di calata. Qualche chiodo sui tiri, necessaria una serie di friend #0,3 - #3, eventualmente raddoppiando le misure intermedie ed un mazzo di Nut. Martello e chiodi non necessari, potrebbero tornare utili un paio di ramponcini leggeri per il canale di accesso allo zoccolo. 

Descrizione avvicinamento: 

Dalla Valle dell'Orco si imbocca la strada che risale la Valle di Piantonetto fino alla diga di Teleccio (1917 Mt.) dove si parcheggia. Dalla diga si segue il sentiero che costeggia il lato destro del lago, per poi risalire ripidamente fino al rifugio Pontese (40'). Dal rifugio parte un sentiero che permette di scendere fino ad un ponte che permette di attraversare il fiume. Si continua su sentiero fino ad un bivio, dove si prende a destra in direzione "Colle dei Becchi", si prosegue fino a portarsi al cospetto della parete, cercando di stare il più possibile sul sentiero fino a raggiungere il margine sinistro dello zoccolo. Da qui si abbandona il sentiero e si seguono le deboli tracce e ometti sulla pietraia alla base dello zoccolo, puntando ad un evidente canale che rimane alla destra del canale principèale che taglia lo zoccolo al centro. Da qui si risale il canale (possibile neve anche a stagione inoltrata) 3h 40'. Si risale lo zoccolo con facili passi di arrampicata (max III°), in leggero traverso ascendente verso sinistra stando sempre a sinistra della bastionata rocciosa dove sono presenti le soste a fix per le calate. Quando lo zoccolo diviene più abbattuto si arriva ad un colletto con un grosso ometto, in corrispondenza dello spigolo dove corre la via "Malvassora". Si oltrepassa lo spigolo fino ad entrare in un canale (possibile neve anche a stagione inoltrata), che si attraversa per risalire ancora fino al cospetto della parete. La via attacca a sinistra di una evidente placca bianca sulla parete rossastra. Fix ben visibile alla base del diedro, 4h 40' dalla diga di Teleccio, 4h dal rifugio Pontese.

Descrizione itinerario: 
  • 1° Tiro: Risalire il diedro che parte dalla S0, noi abbiamo seguito il diedro a sinistra del fix. Si risale il diedro fino a quando è possibile traversare a destra per fessura, salendola integralmente fino ad uscire sulla destra ad una piccola cengia, dove è visibile la vecchia sosta a chiodi. Si continua per il pilastrino sovrastante la sosta fino ad un ampio terrazzo con sosta a fix. VI, 45m.
  • 2° Tiro: Si punta alla evidente lama staccata sopra la sosta, continuando poi su fessure verticali. Ignorare sia i cordoni sotto il tetto a sinistra sia il cordone con maillon alla fine della fessura, ma traversare orizzontalmente a destra all'altezza dell' ultimo chiodo prima del cordone. Dopo pochi metri in traverso è visibile la sosta. VI, 30m.
  • 3° Tiro: Dalla sosta si traversa decisamente a destra su cornice, continuare su un piccolo ballatoio, fino alla sosta su terrazino. V+, 15m.
  • 4° Tiro: Risalire il diedro rampa ascendente verso destra, fino al termine dove un piccolo passo strapiombante porta alla sosta sulla destra. VI+ 35m.
  • 5° Tiro: Dalla sosta si prosegue verso l'evidente diedro di sinistra, inizialmente molto abbattuto, poi più verticale. Dopo qualche metro in verticale è possibile attraversare a destra con una netta fessura orizzontale per entrare nel diedro di destra, che si segue fino a quando non è possibile uscirne a sinistra su un terrazzino dove si trova la sosta. VI+, 30m.
  • 6° Tiro: Dalla sosta si vede un chiodo decisamente a sinistra ed uno nel diedro decisamente a destra. Ignorali e salire verticalmente dalla sosta, su placca a tacchette fino alla evidente lama visibile dalla sosta. Si continua su percorso logico fino ad un terrazino alla sinistra dove si trova la sosta. V, 30 m.
  • 7° Tiro: Si risale l'evidente diedro interrotto da un tetto, per uscire a destra su un altro diedro che si risale interamente il secondo diedro fino ad una zona con grossi blocchi, dove con una cornice si attraversa qualche metro a destra e si continua superando direttamente uno strapiombo fino alla sosta finale, con croce di vetta. VII-, 45m.
Discesa: 

Dalla vetta è possibile scendere per la via normale (sconsigliato) oppure in corda doppia. La soluzione più veloce è quella di sfruttare le calate della via "Diamante pazzo". Dalla vetta si attraversa verso destra, su facile cresta fino ad una sostra atrezzata su di un pilastro rosso. Da qui partono una serie di 5 calate in corda doppia che conducono direttamente al canale a destra dell'attacco della via. Qui è possibile prendere gli zaini, abbassarsi nel canale e risalire al grosso ometto in corrispondenza dello spigolo dove corre la via "Malvassora". Subito oltre lo spigolo si trova la prima delle 5 calate che permettono di discendere dallo zoccolo. (La prima calata è posta leggermente più in alto rispetto alla traccia). Noi abbiamo proseguito a piedi disarrampicando ignorando le prime 2 soste di calata. Abbiamo effettuato le ultime 3 calate, atrezzate a fix inox con catena e anello di calata sempre sulla bastionata rocciosa a sinistra (faccia a valle), che conducono direttamente al nevaio ai piedi dello zoccolo. (1h 30' dalla vetta). Da qui si ridiscende verso destra fino al sentiero che scende dal "Colle dei Becchi", si tiene la sinistra e si segue il sentiero ben segnalato fino al rifugio Pontese (3h 15' dalla vetta). Dal rifugio Pontese si segue il sentiero fino al parcheggio della diga. 3h 45' dalla vetta al parcheggio.

Primi salitori: 
G.C. Grassi, A. Re, 1968
Ripetizione di: 
Manuel Porro e Giuseppe Milesi
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.