Poncione di Ruino – Danielli - Pohl
Schede primarie
Poncione di Ruino – Danielli - Pohl
2 mezze, friend BD dallo #03 al #3, 15 rinvii, NDA. Utilissimi i ramponcini da avvicinamento per il nevaio e nel caso di discesa dal canale nord
Usciti dal tunnel del Gottardo, seguire per il passo della Novena, entrando in Val Bedretto. Arrivati alla frazione di All’Acqua parcheggiare nei d’intorni dell’omonimo ristorante. Prendere il sentiero che sale a sinistra del ristorante e seguirlo fino alla Capanna Piansecco. Alle spalle della Capanna inizia la traccia che, prima agevole e poi sempre più ripida sale verso destra. Giunti ad un intaglio nella roccia, iniziare il lungo traverso, su percorso non obbligato, che conduce al nevaio. Da lì abbiamo indossato i ramponcini e raggiunto la parete. Dalla base è evidente la fessura del primo tiro. Dovrebbe esserci una scritta DP.
Il Poncione di Ruino è un luogo assolutamente meritevole, con i colori della sua roccia e l’ambiente ti fa credere di essere sui Satelliti. Complessivamente la via ripaga del lungo avvicinamento.
- 1° Tiro: 40m 6c/6c+: fessurina piccola e svasa oppure fatico azzero di 6A+
- 2° Tiro: 25m 6a+: nuovamente in fessura, ma fortunatamente più larga.
- 3° Tiro: 15m 5a: traverso a sinistra fino ad aggirare uno spuntone
- 4° Tiro: 40m 6b: traversare a sinistra fino ad entrare in un capolavoro di diedro. Probabilmente il tiro più bello della via e direi più morbido del grado indacato.
- 5° Tiro: 30m 5c: ancora diedro, da proteggere e decisamente sostenuto.
- 6° Tiro: 50m 5b: prima a sinistra e poi dritti per blocchi. E’ possibile aggirare i punti più difficili proteggendosi a friend.
- 7° Tiro: 50m 4a: attraversare verso destra per blocchi e per fessure, sempre andando a destra, giungere alla cima del Poncione.
Opzione A: se le condizioni di innevamento lo permettono si può scendere con due doppie nel canale Nord e da li arrivare alla base della parete. Questa soluzione è stata verificata durante la ripetizione dello Spigolo Ovest, nel mese di Ottobre.
Opzione B: effettuare una prima calata sulla verticale della cima. Cercare le successive soste tenendosi il più possibile verso sinistra, faccia a monte. Noi siamo scesi, sulla destra, fino ad un sistema di cenge erbose e poi faticosamente siamo tornati a sinistra, fino a trovare un linea di calata con soste a spit.
Opzione C: se non si raggiunge la vetta, da L5 è possibile, calarsi più o meno sulla via di salita.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.