Torre Germana - Spigolo Boccalatte

Schede primarie

Torre Germana - Spigolo Boccalatte

Torre Germana - Spigolo Boccalatte
Difficoltà: 
VI-, V+ obb.
Sviluppo: 
300m
Gruppo Montuoso: 
Hautes-Alpes
Località di Partenza: 
Valle Stretta
Quota di Partenza: 
1720m
Quota di attacco: 
1950m
Punti di appoggio: 
Melezet
Quota di vetta: 
2197m
Avvicinamento: 
1h
Tempo di salita: 
3h
Tempo di discesa: 
45'
Esposizione: 
Sud-Ovest
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Primavera, estate, autunno
Data ripetizione: 
20/07/2024
Attrezzatura e materiale: 

Via attrezzata con fix alle soste, sui tiri fix e chiodi. Portare 2 mezze corde da 60m., NDA, eventualmente qualche friend medio per integrare e cordini.

Descrizione avvicinamento: 

Tramite accesso autostradale giungere a  Bardonecchia e seguire le indicazioni per Melezet. Nei pressi della diga, al bivio per il Colle della Scala, proseguire dritti, entrando in valle Stretta. Risalirla fino ad un alpeggio, parcheggiare in prossimita; attraversare il torrente passando sul ponte di legno. Seguire una traccia di sentiero che costeggia il torrente in discesa, in breve si giunge nei pressi dei ghiaioni che salgono alla torre, salire per vaghe tracce di sentiero, pendio abbastanza disagevole.

L'attacco della via è situato ad una piccola forcella tra la Torre e piccola torre, denominata La Monaca, riconoscibile quando si è abbastanza alti sul ghiaione; scegliere il punto per attraversare il solco lasciato dalla frana e raggiunge, per tracce di sentiero, la forcella, da dove, per roccette, si sale a sinistra ad un'ampia cengia detritica: la via attacca nei pressi di un ampio diedro un po' a destra, in loco spit.

Descrizione itinerario: 

 

  •  1° tiro: per balzi di roccia fino ad uno diedro-camino (fix), quindi piegare a sinistra per arrivare alla comoda sosta. II, 60mt.
  •  2° tiro: camino iniziale (fix) e quindi muro verticale, andare a sinistra e sostare. IV, 30mt.
  •  3° tiro: fino in cima al primo gendarme. Salire con passo atletico sopra la sosta, proseguire nel camino (fix), al suo termine  a dx e raggiungere la sommità del piatto torrione attrezzato con catena per la calata di 10 metri. V+. 30mt.
  • Breve calata da 15mt.
  •  4° tiro: proseguire la via lungo la parete opposta, fino a raggiungere la sosta sullo spigolo. IV, 30mt.
  •  5° tiro: dalla sosta spostarsi a destra con passo atletico superando così lo spigolo strapiombante, proseguire diritti sulla parete con passaggi estetici. VI-, 15mt.
  •  6° tiro: breve diedro da salire sulla placca di dx. IV, 30mt.
  •  7° tiro: salire sulla cresta passando inizialmente sulla sua sinistra, e tornendo più sopra a destra: si sale in parte sulla placca appena a destra della cresta, e poi direttamente sul filo, uscendo così ad un ampio terrazzo detritico, alla base di una placconata nera solcata da una fessura verticale. V-, 30mt.
  •  8° tiro: salire a sinistra della sosta fino a raggiungere la fessura, seguire la fessura o, più agevolmente, spostarsi alla sua destra, salendo su roccia gradinata e decisamente migliore. Più sopra la parete si abbatte per un breve tratto, per raddrizzarsi nuovamente per alcuni metri: seguire la fessura (che ora corre in un diedro), uscendo su rocce più semplici fino alla sosta, costituita da due spit da collegare posti su un placca appoggiata. V+, 30mt.
  •   9° tiro: lunghezza di collegamento: proseguire per roccette, stando a destra passare tra due alberi arrivando ad un terrazzo alla base di un diedro, sosta. III°, 30mt.
  • 10° tiro: verticalmente lungo la faccia destra din un bel diedro, si raggiunge la Madonnina. IV+, 25mt.

 

Discesa: 

Dalla vetta seguire il sentiero segnalato da ometti scendendo verso, raggiungendo una forcello e proseguendo verso un evidente pilastrino con grosso ometto in cima. Scendere con attenzione un canalino fino alla forcella a sx del pilastrino staccatto (ometto) che nasconde la catena per la doppia di 25 metri. Giunti al sentiero/cengia sottostante, seguirlo a sinistra fino a raggiungere un fix con anello, attrezzato ad una breve calata (facoltativa ma consigliata) che porta direttamente in un ripido canale. Discendere (faticosamente) il detritico pendio sottostante si scende dritti verso valle, fino ad incrociare un sentiero che scende verso destra (viso a valle) ed entra nel bosco: seguirlo, ritornando al ponte che attraversa il torrente, quibdi alla macchina.

Primi salitori: 
G. Boccalatte, M. Piolti, M. Rivero, 1935. Giusto Gervasuttiu nel 1936 variante di attacco.
Ripetizione di: 
Beppe & Ste; Gigi e Gianni
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.