Il corona virus tiene in ansia la nostra nazione, ma nel mondo di noi invasati alpinisti, ciò che conta è trovare ancora le condizioni per scalare qualche bella cascata. Sapendo che Gigi organizzava una visita in val paghera, decido di contattarlo e data la disponibilità ad accogliermi nel suo gruppo, felice preparo lo zaino con il solito rito ormai collaudato.
La sveglia ci butta giù dal letto, appuntamento alle pigne! Edifici dalla costruzione bizzarra che ricordano le pigne. La mi aspettano Gigi con Manuel, e il presidentissimo. Si ragazzi proprio così! Alias Giuseppe Milesi. Partiamo carichi verso la nostra meta, tra un discorso e l'altro c'è chi non resiste a dormire.
Prima tappa il bar! Le montagne attorno a noi, ci ricordano che ormai ci siamo, manca poco. Risaliamo sino al rifugio "la cascata" e la parcheggiamo. Infreddoliti ci vestiamo e tac.. Gigi nota subito che non ho portato la corda!! Per un attimo ho pensato che volesse ammazzarmi, ma dopo il giusto rimprovero, ci mettiamo in cammino. Cielo coperto ma temperatura per nulla rigida, il ghiaccio del sentiero cattura la nostra attenzione, Beppe sale su con passo deciso. Sullo sfondo si intravedono le colate, ci siamo! Il campo base dove decidiamo di lasciare lo zaino è una specie di scomoda cengia erbosa.
La lotta per mettersi i ramponi viene vinta finalmente! Siamo pronti! Si va! Alla base della imponente cascata Terrordactyl è già presente una cordata. Io e gigi andiamo allo scivolo, visto che dovremo fare tiri più corti avendo una sola corda. Manuel e Beppe attaccano Terrordactyl. La condizioni del ghiaccio sembrano buone. Parte Gigi stando più sul margine destro. Le nomic si fanno subito apprezzare. Nel mentre osservo Manuel che martella deciso poco distante da noi. Gigi è in sosta! Parto per raggiungerlo. Il primo tiro è sempre duro. Riprendere confidenza con gli attrezzi e con il ghiaccio, ci vuole un po'. Per fortuna non è duro, e la sosta è la che mi aspetta. Nel mentre Manuel sale veloce il muro di terzo e prepara la sosta. Alla base Beppe aspetta lo start. Ora tocca a me! Accanto abbiamo una cordata, quindi decidiamo di stare più a sinistra e puntare uno sperone di roccia con una pianta da cui spuntano dei cordini. Parto deciso, la pendenza aumenta ma con lei l'eccitazione. Gigi mi dà indicazioni e consigli preziosi. Imprecazioni in sardo spezzano il silenzio interrotto solo dal boato del ghiaccio che vola. Arrivo alla sosta! Non è molto rassicurante, quindi decido di sostare su ghiaccio. Con un po' di disagio riesco a portare a termine l'operazione e recupero Gigi. Nel mentre Manuel è Beppe procedono veloci. Beppe è una specie di martello pneumatico e in breve raggiunge l'uscita della cascata. Noi frenati dal traffico, saliamo a rilento. Gigi riesce a farsi largo tra le corde e risale un tratto di ghiaccio buono. Purtroppo la parte superiore lo obbliga a cercare ancoraggi di fortuna. Si sosta su pianta dalla dubbia tenuta, su terreno franoso. Purtroppo le condizioni al limite si fanno sentire! Manuel e Beppe escono dalla nostra visuale, li ritroveremo alla base.
Dopo una scomoda attesa riesco a ripartire, in breve raggiungo Gigi. La discutiamo su come traversare per riguadagnare il ghiaccio. La cordata che ci precede opta per la parte destra. Io farò altrettanto con qualche variante. Il passaggio per raggiungere il ghiaccio e infimo. Riesco a passare un cordino su due piccoli rami. L'attenzione è massima nel cercare di non far volare sassi. Passo deciso e mi riporto sul ghiaccio. Da qui in poi e godimento puro. Ghiaccio burroso ma divertente mi portan in breve alla cima. Faccio sosta e aspetto il Gigi. In breve mi raggiunge e la complimenti di rito e giù veloci per il sentiero. Dove ritroviamo Manuel e Beppe.
Il tempo è volato veloce sotto i colpi del picche e la voglia di birra si fa pressante. Il rifugio ci aspetta caldo e accogliente dove ci scambiamo pareri e sensazioni della salita appena compiuta. Le risate, le emozioni e la ottima compagnia sono il sale delle nostre uscite che ogni volta si rinnovano. In quei momenti capisci quanto bella sia la nostra passione. L'ottimo panino e la birra saziano il nostro appetito. La voglia di ripartire assente. Comunque soddisfatti riprendiamo la via di casa..
Tra un ajo e un eya saluto i ragazzi e felice torno nella realtà milanese. Ringrazio I ragazzi del cai di seregno, per l'ottima compagnia. Grazie a Gigi per la voglia di trasmettermi sempre la sua esperienza, grazie Manuel e Beppe per avermi accolto.
Paolo A.