Gran sasso - Corno Piccolo/Prima spalla - Zarathustra e Nonna Jole
Schede primarie
Gran sasso - Corno Piccolo/Prima spalla - Zarathustra e Nonna Jole
NDA - una serie di friends e cordini per le clessidre (utili i tricam). Soste a fix con anelli di calata, da collegare.
Appena giunti ai Prati di Tivo prendere la strada verso sinistra che sale nel bosco e seguirla fino al suo termine, parcheggiando in uno spiazzo sterrato. Qui prendere il sentiero che sale verso sud, raggiungendo in breve un pianoro erboso da cui è possibile ammirare il Gran Sasso in tutta la sua interezza. Continuare a seguire il sentiero che sale in direzione dell'albergo Diruto e, dopo, alla Madonnina (Stazione di arrivo della funivia). Dopo la funivia si arriverà a un bivio, qui seguire il sentiero Ventricini verso destra camminando a mezzacosta fino a raggiungere la parete nord del Corno Piccolo: esso è formato da due spalle (la prima e la seconda) e in mezzo alle due vi è il Canale Bonacossa, che si deve risalire con passi di arrampicata fino a raggiungere una forcella da cui si vede, sulla sinistra, la parete ovest della prima spalla. Raggiungerla percorrendo la cengia e reperire l'attacco di Zarathustra e nonna Jole in corrispondenza di un diedro/camino posto alla fine della cengia.
1° Tiro: Risalire il diedro/camino, dopodiché superare un tratto di placca obliquando verso sinistra raggiungendo il lamone staccato che si risale fino alla sommità (V+ lungo run-out). Qui continuare verso sinistra raggiungendo il lato opposto della lama, ove si trova la sosta. VI-, 40m;
2° Tiro: Tornare sulla sommità della lama e portarsi sulla parete vera e propria. Risalire la difficile placca tecnica (clessidre) fino a una clessidra da cui si deve traversare verso destra per 6 metri fino alla sosta. VII-, 25m;
3° Tiro: Salire in verticale sopra la sosta. A una nicchietta erbosa salire verso una clessidra e poi traversare decisamente verso sinistra superando una scaglia e, poco più in alto, si trova la sosta. VI+, 35m;
4° Tiro: Dalla sosta si sale brevemente in verticale e poi si traversa verso destra. Al secondo chiodo si sale obliquando verso sinistra e poi dritti finchè la parete si fa più appoggiata. Qui puntare a un diedro/canale (vecchia sosta alla base) che si risale raggiungendo la sosta. VI, 35m;
5° Tiro: Salire obliquando verso destra fino a raggiungere la fascia strapiombante che si costeggia traversando lungamente verso destra. La sosta si trova in corrispondenza di una nicchia erbosa alla base di una fascia rocciosa con diversi rivoli caratteristici. V, 50m;
6° Tiro: Salire verticalmente seguendo i rivoli. Su un terrazzino, tre metri sotto la cresta finale, vi è un fittone per la sosta poco visibile, un po’ basso. IV, 15m;
Dalla cima seguire le tracce che conducono alla vetta del Corno Piccolo ma, anziché seguirla fino in cima, prendere una deviazione che scende obliquando verso sinistra (via del Canalone). Seguire i numerosi ometti che conducono nel canale e disarrampicarlo fino alla base. Da qui in breve si raggiunge il sentiero Ventricini, che si ripercorre a ritroso fino all’auto.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.