Il Barone Rosso pensante

Suona la sveglia alle 6:15: oddio ma è tardissimo! Invece no, perché il nostro bel weekend in Dolomiti previsto per la chiusura del corso è saltato, causa meteo avverso (ma dai?) e allora ripieghiamo sui nostri cari Piani di Bobbio, destinazione Zucco Pesciola e Zuccone Campelli. 

Ritrovo 7:15 al Bassi: deserto. Milesi non se ne accorge perché intento a recuperare i soldi della funivia: abbiamo capito come distrarlo dall’orologio. Partiamo in grinta e sono in macchina con “la Cavasin”, Michele, Sara e il Barone, che alle 8:10 non ne ha ancora combinata una delle sue e fa preoccupare tutti. Ore 8:25: Milesi fa la prima litigata alla biglietteria della funivia, la giornata può ufficialmente partire.

Arrivati ai Piani di Bobbio, tra una chiacchera, una sudata e un “te va che belle le Dolomiti”, ci dividiamo nelle cordate previste. A me, Prosdo, Ema e Stefano è stato assegnato lo spigolo dei Bergamaschi, che si sa essere per niente taglialegna, agitati e invettivi: la nostra via sarà esattamente così.

Quattro tiri molto divertenti; il primo preoccupa già il Brambilla che deve impegnarsi subito, lo segue Ema, Prosdo e finalmente posso togliere il ghiaccio dalle dita anche io. Si arriva in sosta al sole e si gode un pochino, si realizza di star assistendo a un matrimonio al Rifugio Lecco e tra un “si lo voglio” e l’altro, una bella musica unz- unz ci accompagnerà per tutta la via. Nel terzo e quarto tiro affrontiamo due caminetti, i nostri caschi han battezzato ogni spigolo possibile prima di arrivare alla fine della via. Ci ricongiungiamo con le cordate di Luca e Franchin e attrezziamo la calata in doppia per tutti, mentre Iza e Tiziano continuano in cresta fino alla Madonnina con Laura e Fede.

Terminata la calata, un’immagine cattura l’attenzione di tutti noi: il Barone in solitaria seduto su una roccia che scruta l’infinito e chissà a cosa pensa vista la notevole quantità di fumo che esce dalla sua testa. Poesia pura, foto d’obbligo.

Arriviamo al rifugio Lecco e dai primi timidi “bevo solo una birra” si passa direttamente a panino, salamella e crostata mentre aspettiamo che scendano tutti. Io e Gabri realizziamo che è l’ultima uscita del corso e che ancora non ci è toccato il report; io e Gabri dovremmo decisamente pensare a meno cose.

Alle 14:30 Milesi chiede a gran voce un binocolo: inizia a finire la pazienza. 

Per farmi ulteriormente male decido di scendere con lui a valle, ma in realtà come sempre si rivela una fonte infinita di sapienza; in funivia due skyrunner disquisiscono con lui e IL prof sul fatto che da pulcino a pollo ci vogliano solo 20 giorni e che non ci sono più le mezze stagioni, ma neanche le stagioni visto l’andazzo. Sulla strada del ritorno, approfitta clamorosamente del mio dormiveglia per chiedermi di fare tre dolci diversi tutti per la stessa sera; boh, un mito. 

It’s over: XLVII corso di Alpinismo concluso.

GRAZIE a tutto il CAI Seregno per la figata che siete! 

 

Roberta R.

22/06/2024