È la mia volta?!? (cit.)
Ebbene sì, per chiudere il tris dei report al femminile, a questo giro tocca a me.
L'uscita di questa settimana comincia ben prima della domenica: si parte il mercoledì con la lezione di glaciologia tenuta niente meno che dal Milesi in persona e con la consegna dell’attrezzatura a chi, come me, ne è sprovvisto (...e ricordatevi di regolare i ramponi a casa!). Si continua il giovedì e il venerdì con le indicazioni di Gigi, responsabile dei materiali: regolate i ramponi né! E infine, il sabato, le ultime raccomandazioni: ricordarsi crema solare e occhiali da sole, dare un occhio al meteo e poi? Sarà che dobbiamo regolare i ramponi?!? :)
Ma ecco che in un attimo siamo già a domenica. La sveglia è da record per una dormigliona come me, Gigi questa volta è puntualissimo e via, alla volta del Martino Bassi. Sosta lampo per prendere i libretti e siamo di nuovo in strada per recuperare gli altri passeggeri della nostra auto. Come per l'uscita in Grignetta si tratta di Manuel e Chiara, macchina collaudata ormai.
Il viaggio verso il ghiacciaio scorre veloce e quando dico veloce intendo dire che ad un certo punto veniamo flashati da un autovelox svizzero (ma porc#@-&%*!!!). A quanto ammonterà la multa? Alla Polizei l'ardua sentenza.
Una volta arrivati a destinazione, sotto uno splendido sole, zaino in spalla e si comincia l'avvicinamento. Scortata dai miei due angeli custodi di giornata, Silvia e Daniela, sfiliamo accanto alle paline che segnalano dove arrivava il ghiacciaio negli anni passati. Le ragazze mi indicano dove si trovava negli anni in cui erano loro le allieve del corso. Non è passato molto tempo ma il ritiro del ghiacciaio è stato davvero impressionante! :(
Giunti al limitare del ghiacciaio facciamo un rapido briefing con Roberto, istruttore di riferimento per la giornata, ci vestiamo di tutto punto e siamo pronti per cominciare. L'uscita si rivela poco impegnativa dal punto di vista fisico ma ricchissima di concetti e nozioni:
Nodo a otto e barcaiolo: vecchi amici
Bulino, prusik, bellunese e nodo a palla: nuove conoscenze
Cordino da ghiacciaio: un rebelotto!
Passi per la progressione su ghiaccio: più facile a farsi che a dirsi
Sosta su ghiaccio: si-può-faaare
Progressione frontale: pensavo peggio
Abalakov: ingegneria russa
Fungo: a mali estremi, estremi rimedi
Recupero da crepaccio: ci vuole calma e sangue freddo…
Come al solito le ore volano, giusto il tempo di una foto di gruppo e in men che non si dica stiamo già rimettendo tutto negli zaini e facendo rientro al parcheggio.
Sulla via del ritorno l'inaspettata chiusura del Chiosco destabilizza per un attimo gli istruttori, nostri punti di riferimento non solo per le soste in parete ma anche per le "soste birrozzo".
L'ordine viene presto ristabilito e alla fine ci ritroviamo al Mastai di Chiavenna per la classica birra di fine giornata.
L'ultima parte del viaggio di ritorno ha il suono dei freni striduli della Bravo, il sapore dei biscotti sgranocchiati e i colori di uno splendido tramonto sulla verde Brianza che ci troviamo costretti ad attraversare per evitare il traffico della Valassina.
A questo punto non mi resta che ringraziare tutti per la bella giornata e in particolare gli istruttori per la passione e l'infinita pazienza con cui ci trasmettono il loro sapere.
Alla prossima avventura!
Michela