Quel ramo del Lago di Como da 30 metri ha tutto un altro aspetto

Regione: 
Lombardia
Gruppo montuoso: 
Gruppo delle Grigne
Località: 
San Martino
Tempo di percorrenza: 
poco
Difficoltà: 
Quanto basta

… E poteva la seconda uscita essere piú leggera?

Domenica 12 maggio la sveglia suona addirittura prima, poco male, tanto dormo in macchina, da brava compagna di viaggio per Alessandro, che condivide con me il corso di alpinismo con il CAI di Seregno, un pò come Maria Teresa Ruta e Patrizia Rossetti a Pechino Express.

Noi peró oggi non siamo diretti in Sudafrica, ma giusto sull’altra sponda del lago di Como, a Lecco. In realtá siamo esattamente sopra la provincia lombarda, diretti alle placchette del San Martino che, ovviamente, si fanno desiderare.

Arrivati al parcheggio ci aspettano 30 minuti di camminata, carichissimi, tra corde, moschettoni, scarpette e caschetti, come manco gli asini su una mulattiera.

La fatica é però subito alleviata dalle splendide ed incoraggianti parole di Alessio, istruttore nazionale di alpinismo, che ci sprona alla responsabilitá e all'attenzione da avere sempre in ambiente montano e ci esorta a saper aspettare e ad affrontare la montagna assecondando le nostre capacitá.

Poco dopo veniamo divisi tra le nostre guide spirituali, gli istruttori, che raccolgono ed ascoltano ogni nostra lamentela e levano dalla nostra mente ogni dubbio e paura di fronte alla prima salita su roccia.

Come Virgilio con Dante, ci conducono di fronte a questi massi enormi che si elevano maestosi davanti a noi. Le mie guide per domenica sono Roberto, l’Antonio Banderas di Seregno (ragazzi, é uguale!) e Silvia, la piccola bionda con una forza e tenacia incredibili.

Dopo il ripasso dei maledettissimi nodi, ecco che iniziamo ad allestire la nostra prima sosta per poi procedere con la salita fino a una trentina di metri di altezza. Dopo esserci goduti il panorama giunge l’ora di scendere! E allora vai di longe, nodo machard, barcaioli e mica barcaioli e…. con la delicatezza e serenitá di un elefante, eccoci calarci per la nostra prima discesa in corda doppia! Quello che avevamo sempre visto fare solo a Indiana Jones, ora é realtá: ci siamo messi in totale sicurezza e ci siamo calati nel vuoto da soli, danzando, in modo piú o meno aggraziato, sulle pareti della roccia.

Dopo una seconda discesa e gli ultimi ennesimi ripassi dei maledetti barcaioli, riavvolgiamo le nostre corde e via di nuovo verso casa!

Durante la discesa Alessio ci racconta di avere aperto una via sul Medale che si innalza imponente davanti a noi e intanto penso tra me e me che io ancora fatico a ricordarmi di chiudere le ghiere….

Giulia

12/05/2019