Aiguille Croux – Ottoz - Hurzeler
Schede primarie
Aiguille Croux – Ottoz - Hurzeler
NDA, 12 rinvii, friend utili ma non indispensabili.
Scarponi o ramponcini in funzione delle condizioni.
asciare l’auto in uno dei parcheggi limitrofi all’area pic nic della Val Veny e incamminarsi in direzione del Rifugio Monzino, in questo periodo il torrente va attraversato senza l’ausilio del ponte. Nelle condizioni di fine maggio, dal Monzino, prendere la traccia che sale alle spalle del rifugio e punta in direzione della normale alla Croux. Abbassarsi per leggera traccia per passare sotto all’avancorpo roccioso. Risalire i nevai puntando l’evidente spigolo est, dove attacca la via.
Salita effettuata sfruttando il locale invernale del Monzino, il rifugio è chiuso fino a metà giugno. Letti e coperte in ordine. Gita remunerativa, non tanto per l’arrampicata in sé, quanto per l’ambiente e il complessivo della giornata. Gli spit di progressione e sosta della Ottoz sono color oro, tutti gli altri che si incontrano sono di altre vie.
- 1° Tiro: “non percorso” Siamo saliti da una delle vie che attaccano 50 metri prima della placconata, V.
- 2° Tiro: “non percorso” Traverso a sinistra su cengia fino ad una sosta a spit con cordone, II.
- 3° Tiro: “non percorso” Ancora a destra con delicato passaggio per superare un canale, raggiunto lo spigolo abbiamo “preso la via” e raggiunto la S3 della Ottoz, V+.
- 4° Tiro: Traversare in orizzontale e alzarsi leggermente fino a raggiungere una sosta con catena, III.
- 5° Tiro: Diedro camino, IV.
- 6° Tiro: Diedro da sinistra a destra fino ad un muretto sulla sinistra che conduce in sosta, V.
- 7° Tiro: Per placche verso sinistra, rinviare la sosta allungando il più possibile la protezione. Proseguire verso sinistra sfruttando la lama e tramite un breve diedro raggiungere la sosta. Sicuramente il tiro più bello della via, VI.
- 8° Tiro: Diedro camino con uscita verso destra, V+.
- 9° Tiro: Muretto ben amminigliato e rampa verso sinistra fino in sosta, III+.
- 10° Tiro: Diedro. Lunghezza resa impegnativa dalla qualità della roccia, V+.
- 11° Tiro: Diedro e placche appoggiate. Allungare le protezioni per evitare gli attriti. Se la corda dovesse tirare troppo, si può usare una sosta a chiodi, 10 metri prima di quella “corretta”, IV.
- 12° Tiro: Puntare alla forcella per placche e muretto verticale subito sotto alla sosta, IV.
- 13° Tiro: Tiro in comune con un’altra via, probabilmente la Bertoni Zappelli. Per placche fino alla cengia di fine via, IV.
La soluzione più ripetuta è quella di calarsi sulla via normale, con 7 doppie da 25/30 metri. Usando una sola mezza attenzione alla prima calata. Dall’ultima sosta. Percorrere la cengia verso sinistra (faccia a monte) fino a raggiungere la prima sosta di calata. Noi, dopo la prima doppia, abbiamo disarrampicato la normale fino l’ultima doppia che permette di superare la terminale. Poco prima del nevaio è presente uno spit con anello. Giunti sul nevaio scendere verso sinistra (faccia a valle), tornati su roccia, seguire la traccia e gli ometti con cui si raggiungono delle corde fisse. Continuare a scendere fino all’ultima sosta di calata che con 60 metri porta in prossimità della traccia che conduce al Rifugio Monzino.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.