Grigna Meridionale - Pilone Centrale - Zucchi
Schede primarie
Grigna Meridionale - Pilone Centrale - Zucchi
Normale dotazione alpinistica per l'ascensione bastano una decina di rinvii e qualche friend mediopiccolo. Basta anche una corda singola da 60m in quanto non si faccno doppie.
Lasciata la macchina al parcheggio dei Piani Resinelli, seguire le indicazioni per il rifugio Porta. Senza arrivare al rifugio, dove la strada piega a destra, proseguire dritto per il sentiero fino ad incontrare una palina del C.A.I. che indica a sinistra la “Direttissima”, caratteristico sentiero attrezzato in alcuni punti con scalette, catene e cavi, che taglia il versante meridionale della Grignetta. Imboccare a sinistra la “Direttissima” (sentiero n. 8), oltrepassare il caminetto Pagani e raggiungere il gruppo del Campaniletto-Lancia-Fungo e, poco dopo aver oltrepassato la deviazione per il fungo, abbandonare il sentiero e risalire a destra il canalone Angelina o di Val Tesa (palina in loco), seguendo i bolli. Non arrivare al termine del canalone, ma seguire verso destra il sentiero Cecilia (palina indicatrice, n. 10), oltrepassando dei tratti attrezzati con cavi. Poco oltre un canale ed una curva (fune metallica rotta) risalire per erba fino alla base: su un masso a monte sulla curva c’è la scritta “spallone” con freccia e all’attacco si trova un fittone con la scritta “via Zucchi”.
1h30’ dai Piani Resinelli.
- 1° tiro: Superare un difficile strapiombino iniziale (fittone), per poi proseguire a sinistra lungo una rampa facile di roccette non sempre stabili (clessidra). Salire in verticale per un breve canale fino ad un chiodo, attraversare a sinistra e continuare per rocce semplici, ben gradinate. Proseguire tornando verso destra, fino ad incontrare i due fittoni di sosta, posta su comoda cengia. IV+; 45m.
- 2° tiro: Dalla sosta salire in obliquo a destra (fittone e poi piccola clessidra) fino ad un diedro-canale, chiuso in alto da un tettino. Risalire la parete leggermente a destra del diedro-canale, fino ad arrivare sotto al tetto (chiodi), da cui si esce a sinistra (passaggio chiave del tiro). Proseguire in obliquo verso destra, su rocce più semplici, fino alla sosta. IV+; 40m.
- 3° tiro: Sopra alla sosta è visibile un muretto di qualche metro piuttosto verticale: dal punto di attacco si vede anche il fix che lo attrezza più o meno nel mezzo. Si parte salendo sulla destra per fessura , poi si traversa in diagonale verso sinistra (si può integrare nelle fessure con friend), fino a raggiungere il fix; si prosegue ancora un po’ in diagonale e quindi si punta in alto superando il muretto. Il resto del tiro prosegue su gradoni fino alla sosta. III+; 35m.
- 4° tiro: Si parte superando un muretto, molto ben ammanigliato, e si approda sul terrazzo della sua sommità. Si prosegue su una cresta (si può proseguire dritti o, come abbiamo fatto noi, a destra in un canale), facendo attenzione ai sassi instabili. Alla fine del tiro si supera un ultimo breve risalto verticale, fino alla sosta. III; 30m.
- 5° tiro: Si sale sulla placca sfruttando tacche nette e buchi. Il tratto è ben protetto da fittoni e chiodo, continuare per placca verso sinistra e infine per terreno più semplice verso destra fino ad uscire sulla terrazza detitica della cima, sosta sulla destra. IV; 40m.
La via è terminata. Proseguire in conserva lungo il sentiero (leggermente a destra rispetto all’uscita della via) che porta in prossimità del “Canalone della lingua”. Si è ora sulla Cresta Segantini: seguirla fino ad un intaglio, dove si disarrampica per alcuni metri (II o fittone per la calata), raggiungendo la “Ghiacciaia”. Da qui con un ultimo tiro di corda, in un semplice camino e poi per roccette (35 mt, III+, 3 fittoni), siamo in vetta alla Grignetta. In alternativa, evitando di percorrere l’ultimo tiro di corda e di raggiungere la vetta, si possono seguire le tracce di sentiero verso destra, ricongiungendosi alla Cresta Cermenati (opzione da noi non percorsa).
Dalla vetta seguire il sentiero della Cresta Cermenati (n. 7), che in circa 1h riporta ai Piani Resinelli.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.