Precipizio degli Asteroidi - Oceano irrazionale
Schede primarie
Precipizio degli Asteroidi - Oceano irrazionale
Normale dotazione alpinistica per l’ascensione, due mezze corde da 60 m, una dozzina di rinvii. La via è quasi interamente da proteggere, portare una serie di Dadi e una serie di Friends dal #0,5 al #4, doppiando le misure #1,2 e 3. Molto utile un friend #5 per proteggere la lunghezza della “Tromba“ Potrebbe essere utile portare un martello per ribattere i chiodi presenti in loco. Soste su chiodi e sassi incastrati, spesso da rinforzare. Nella parte alta soste su piante o su friend.
Dalla frazione di San Martino (Val Masino) raggiungere la riserva naturale della Val di Mello.
1. Mediante autovettura (costo 10€ a macchina, 40 posti auto massimo).2. (Sospeso per Covid) Mediante il servizio navetta, attivito tutti i giorni in cui vige il divieto di accesso alle vetture non autorizzate (orari 8:00-18:00).3. A piedi, da San Martino, circa 250 m di dislivello, 30’.
Raggiunta la Val di Mello, percorrere il sentiero che attraversa tutta la valle e abbandonarlo dopo pochi minuti, poco prima di giungere all’ osteria “Gatto Rosso“ seguire una traccia che sale verso sinistra in direzione della Val Livincina. Salire per traccie sino a giungere al cospetto di una parete verticale, dove il ruscello forma una piccola cascata. Qui attraversare il torrente e portarsi sulla sua sponda destra orografica. Risalire le placche circostanti obliquando verso sinistra fino a quando le traccie deviano verso destra e si raggiunge una parete rocciosa. Costeggiarla sulla sinistra fino a raggiungere il primo tratto attrezzato. Superare la parete a destra del grande camino, nei pressi di una fessura (corda fissa in loco). Continuare per placche più facili fino ad un altro punto attrezzato che consente di traversare all’interno di una lama che consente disuperare una gola. Continuare per terreno più semplice fino a dove è possibile attraversare nuovamente il torrente, dove risalendo l’ultima corda fissa si raggiunge uno spigolo, che si doppia con passi molto esposti e permette di raggiungere il limite sinistro della cengia alla base della parete. Si risale seguendo la traccia che costeggia la parete fino a superare prima la grande grotta del bivacco, poi una grotta più piccola ed infine si incontra una grande lama staccata che indica l’inizio della via.
Avvicinamento faticoso ed esposto, 1 h / 1h 30’ dalla Val di Mello.
- 1° tiro: Si risale il camino formato dalla grande lama staccata. Al suo termine passare sulla parete principale, alzarsi di pochi metri e traversare decisamente verso sinistra fino a superare uno Fix martellato. Da qui risalire per una fessura erbosa fino alla sosta. 50 m, VI+ (possibile sosta intermedia)
- 2° tiro: Salire la lama fino alla sosta. 45m, VI
- 3° tiro: Dalla sosta partono due fessure. La via originale segue la fessura di destra fino alla sosta su un terrazzino, 20 m, VI+ (é possibile seguire la fessura di sinistra che presenta difficoltà analoghe ma è consigliabile proseguire evitando la suddetta sosta su terrazzo, traverso molto delicato per raggiungerla)
- 4° tiro: Dal terrazzino di sosta proseguire per il camino sovrastante fino a quando si restringe e diventa fessura. 25 m VI+
- 5° tiro: Salire in verticale per un sistema di lamette fino a raggiungere la fessura della “Tromba“. Qui la fessura prosegue qualche metro in verticale poi in traverso ascendente verso destra fino al suo termine dove si trova la sosta all’interno di una grotta, “Antro Umido“. 30 m,VII
- 6° tiro: Dalla sosta si traversa verso destra, doppiando lo spigolo in massima esposizione. Da qui un breve diedro strapiombante consente di raggiungere una pianta dove sostare. 15m, VII
- 7° tiro: Alzarsi brevemente e traversare verso sinistra su di una fessura erbosa. Sosta su pianta. 20 m, III
- 8° tiro: Risalire il diedro appoggiato “Onda di Pietra“. Sosta intermedia su friend. 45 m, III
- 9° tiro: Proseguire lungo il diedro appoggiato fino al suo termine, quindi uscire a destra dove si trova la sosta. 45 m, IV
- 10° tiro: Salire in verticale sopra la sosta, puntando ad una esile lama che si stacca verso destra, fino ad una pianta dove si sosta. 50 m, V
- 11° tiro: Salire in verticale puntando leggermente verso destra fino ad un diedro erboso, sosta alla sua destra. 40 m IV+
- 12° tiro: Rientrare nel diedro e risalire tenendo sempre la sinistra, sosta su pianta. 50 m, IV
- 13° tiro: Proseguire per facili roccette fino al bosco sommitale. 50m, III
N.B. Dal 10 tiro in poi si procede per terreno semplice ed è molto facile finire fuori via percorrendo delle varianti.
La discesa a piedi per la Val Livicina ad oggi non viene più percorsa. Dal Bosco sommitale seguire le traccie di sentiero che conducono verso sinistra, in corrispondenza di uno spiazzo tra la vegetazione si incontra una placca abbattuta dove cominciano le doppie della via “Anche per oggi non si vola“. Un Tondino di ferro infisso nel terreno nei pressi del sentiero indica l’inizio delle doppie. (Tutte su due fix inox con anelli). La prima doppia su placca appoggiata porta alle altre doppie, tendenti leggermente verso sinistra viso a monte, sempre più verticali. Con 7 calate in doppia lunghe dai 50 ai 60 m si è di nuovo alla base della parete. Qui è possibile scendere a piedi mediante il sentiero utilizzato per l’avvicinamento (soluzione sconsigliata), oppure abbassarsi leggermente per la traccia fino ad oltrepassare la grotta del bivacco, dove dopo pochi metrisi stacca verso sinistra una traccia che porta ad uno slargo tra la vegetazione, all’inizio di una placca abbattuta. Qui si trova la prima calata (sempre su due fix inox con anelli) della via “Piedi di Piombo.“ Con 4 calate in doppia lungo la via si è alla base della parete dell’ ”Altare”, ci si abbassa per traccia di sentiero verso sinistra faccia a valle fino a giungere al cospetto di una parete roccioso, dove una pianta cordonata consente di raggiungere mediante l’ultima calata il bosco sottostante. Da cui per sentiero si scende fino ad incontrare il sentiero percorso durante l’avvicinamento che percorso a ritroso riporta a fondo Valle.
Calcolare circa 2h 30’/3h per la discesa.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.