Punta Allievi - Via Erba/Fumagalli

Schede primarie

Punta Allievi - Via Erba/Fumagalli

Punta Allievi
Difficoltà: 
VI+
Sviluppo: 
300m
Gruppo Montuoso: 
Masino - Bregaglia
Località di Partenza: 
San Martino Val Masino
Quota di Partenza: 
923m
Quota di attacco: 
2850m
Punti di appoggio: 
Rifugio Allievi-Bonacossa
Quota di vetta: 
3121m
Avvicinamento: 
4h al rifugio, 2h dal rifugio all'attacco
Tempo di salita: 
4-5h
Tempo di discesa: 
2:00h
Esposizione: 
Sud-Est
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
17/06/2022
Attrezzatura e materiale: 

NDA - Serie completa di friend fino al 3 - Martello e qualche chiodo - Soste su chiodi - Qualche chiodo lungo la via (non sempre affidabili)

Descrizione avvicinamento: 

Da San Martino raggiungere la Val di mello. Percorrere la valle, oltrepassare cascina piana e inoltrarsi nel bosco fino a incontrare le indicazioni per il rifugio Allievi.

Prendere il sentiero che sale ripido nel bosco, oltrepassare un ponte e continuare per bosco e radure fino ad uscire su dei prati che portano al grande pianoro sotto il rifugio; attraversarlo e continuare per sentiero che sale ripido a tornati fino a raggiungere il rifugio. 

Dal rifugio prendere il sentiero Roma seguendo le indicazioni per il rifugio Ponti, poco dopo il casotto che approvvigiona di acqua il rifugio vi è un masso con indicazioni sbiadite che indicano Cima Castello: seguirle fino ad aggirare lo spigolo sud della Punta Allievi (attacco Via Gervasutti), poi proseguire per il vallone tra gande e neve puntando al canale che delimita la parete e la divide dalla quota 3225. Poco prima di raggiungere il canale, individuare il punto migliore per salire verso la cengia erbosa che taglia verso sinistra quasi tutta la parete sud-est della Punta Allievi (II/III). Seguire lungamente la cengia (noi abbiamo preso la piu bassa e detritica per poi salire piu avanti per roccette alla cengia più alta) fino ad individuare l'attacco che si trova in corrispondenza del punto in cui la cengia si allarga e spiana. Chiodo con cordone vecchio e altro chiodo a 4m da terra con cordino nuovo.

Circa 2h a seconda delle condizioni della neve e degli alpinisti in quanto la cengia in alcuni tratti è molto esposta e detritica

Descrizione itinerario: 
  • 1° Tiro: Traversare verso destra raggiungendo l'evidente diedro fessurato. Risalirlo continuando a seguire la fessura fino alla sosta. V; 45m.
  • 2° Tiro: Salire verticalmente sulle splendide lame fino a raggiungere la sosta. V+; 45m.
  • 3° Tiro: Traversare a destra pochi metri (chiodo). Da qui alzarsi verticalmente per poi seguire un diedro obliquo verso sinistra che si segue fino al suo termine. V; 25m.
  • 4° Tiro: Obliquare verso destra fino a raggiungere un evidente diedro che si risale (chiodi) fino alla sosta. VI; 25m. (Nota: noi abbiamo preferito prolungare il quarto tiro sostando sotto lo strapiombo del 5° tiro. E' presente una sosta su tre chiodi da verificare)
  • 5° Tiro: Salire il diedro fino a raggiungere una nicchia sotto uno strapiombo (sosta). Aggirare lo strapiombo a sinistra, per poi risalire il diedro/canale fino alla sosta. V+; 45m.
  • 6° tiro: Traversare verso destra superando lo spigolo (esposto) e continuare obliquando fino a raggiungere un diedro. Risalirlo fino alla sosta. V+; 35m.
  • 7° tiro: Obliquare verso sinistra lungo la facile placca lavorata fino a raggiungere un grosso diedro verticale. Lo si risale raggiungendo la nicchia sotto a un camino ove si trova la sosta. IV+; 30m.
  • 8° Tiro: Risalire faticosamente il camino per poi uscirne a sinistra (presente un cordino). Salire verticalmente fino a raggiungere un diedro fessurato che si risale, ancora con difficoltà sostenute, fino alla vetta. Sosta su spuntone o cclessidre. VI+; 35m.
Discesa: 

Dalla cima scendere in direzione nord-ovest verso il passo. Da qui seguire gli ometti che dopo poco piegano a sinistra, disarrampicare un canaletto e continuare verso sinistra per cenge per poi tornare a destra e e proseguire sempre seguendo i numerosi ometti che riconducono al sentiero Roma e da qui in breve al rifugio Allievi.

Primi salitori: 
A. Erba e A. Fumagalli
Ripetizione di: 
Luigi Mauri e Laura Cavasin
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.