Zucco di Pesciola - Diedro Bramani
Schede primarie
Zucco di Pesciola - Diedro Bramani
Normale materiale per arrampicata su roccia. Eventualmente friends e cordini per integrare le protezioni. La via è ben protetta con fittoni resinati, alle soste due fittoni con anello.
Raggiungere Barzio e la partenza della funivia dei Piani di Bobbio. Da qui è possibile salire a piedi per sentiero che porta ai piani di Bobbio (1h30' circa) oppure prendere la funvia (18€ A/R nella stagione 2024) che in pochi minuti porta in quota.
Dalla stazione superiore della gabinovia prendere la strada cementata che sale fino alla casetta del soccorso alpino, da qui prendere la sterrata che passa dalla baita Ciapin, quindi giunge al rifugio Lecco. Inoltrarsi nel Vallone dei Camosci lungo la strada sterrata. Dopo qualche centinaio di metri abbandonare la sterrata e prendere un sentierino a dx che scende nel vallone risalendo sull'altro versante. Risalire verso la base dello Zucco Pesciola rimanendo a sinistra di alcuni grossi macigni. L'attacco e' posto su uno speroncino, evidenti fittoni resinati e scritta "Via comune" (il primo tratto è in comune alle vie Bramani e Casari-Zecca).
- 1° tiro: risalire lo spigoletto seguendo nella sua parte iniziale un evidente diedro. III, 25 mt.
- 2° tiro: a destra della sosta, salire verticalmente partenza decisamente atletica. Ritornare poi a sinistra, proseguire per un canaletto. Arrivati ad uno spiazzo è possibile fermarsi su un vecchio anellone cementato, o proseguire a sinistra rimontando un risalto e giungere in sosta. IV+, 30 mt
- 3° tiro: salire su difficoltà moderate fino ad arrivare al termine dello zoccolo, scende in un intaglio, attraversarlo, proseguendo su una cengia con erba e detriti, proseguire fino alla sosta (scritta con il nome della via) alla base della parete successiva. III, 50 mt
- 4° tiro: salire a destra uno spigolino fino ad entrare nella nicchia alla base del diedro. Risalire e proseguire in spaccata, con arrampicata esterna e ben protetta. Più sopra si sfruttano una serie di gradini formati dal lato sx del diedro. Si esce infine con decizione alla cengia di sosta. IV+, 30 mt
- 5° tito: Per la placca di sinistra si raggiunge una piccola cengia. Sosta comoda. IV, 20 mt
- 6° tiro: salire a destra l'evidente placca fessurata, si arriva così ad un canaletto, da cui poi salire obliquamente a sinistra fino ad una grossa lama che si segue a sinistra e poi verticalmente (impegnativo). Più sopra le difficoltà diminuiscono, uscire a sinistra per pilastrino, e spostarsi poi a destra della sosta. V, 30 mt
- 7° tiro: tornare a sinistra sulla cengia, seguire un diedro-canale al suo termine sosta attrezzata fuori dal diedro-canale. III, 25 mt
- Per facili gradoni erbosi si raggiunge la vetta. 20 mt
Dalla vetta imboccare il sentiero di discesa che conduce alla Bocchetta di Pesciola dalla quale si scende nel canalone a sinistra (spesso neve sino a stagione inoltrata). In poco tempo si arriva alla base della parete. Percorrere poi a ritroso il sentiero utilizzato per l'avvicinamento. in 30min, si giungeal rifugio Lecco.
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.