"Cosa ne dici se domani andiamo alla Bastonata del Resegone? Potremmo fare la via Marinando (6c) e poi se finiamo presto potremmo attaccare Malizia (VIII)... Sempre che non ti diano fastidio tutte quelle III dopo la V" Gigi sa come farmi salire l'acquolina. Le premesse sono buone, il meteo pure, le scarpette scalpitano... Andiamo.
L'avvicinamento non è proprio dei più leggeri: un'ora e mezza per arrivare al passo del fo' e poi da lì ancora in traverso per qualche minuto per raggiungere la bastionata. Camminiamo e camminiamo... Questo passo del fo' rimane sempre lontano... Ma confido che prima o poi ci arrivo. Una volta lì incontriamo Giuseppe Rocchi, chiodatore della zona nonché personaggio di un certo carisma. Ci rimprovera di aver portato due mezze corde inutilmente, per scalare alla Bastionata basta una singola da 60 m... Facciamo tesoro di questo consiglio e ce lo mettiamo via.
Finalmente dopo poco giungiamo alla Bastonata: è la terza volta che vengo qui eppure, da tanto è imponente, mi stupisco come la prima. Un muro nero pece di 150m, perfettamente a 90°, interrotto solo da strapiombini e tetti incredibili.
La via che ci aspetta è un crescendo di sofferenza: 6a, 6b, 6c e per concludere un 6a in strapiombo continuo. La spartizione dei tiri viene facile. Parte Gigi, un po' titubante per la chiodatura che pare un po' troppo distanziata, ma per fortuna sul duro si è ben protetti. Attacco io il 6b, di resistenza, su buchi e tacche... Diamine se è continuo. Passa Gigi all'azione sul 6c che parte subito con un bello strapiombo da superare: nelle sue orecchie risuonano ancora le mie parole "secondo me il duro è in partenza, poi sembra che si appoggi" ed è proprio lì che sta l'inculata: SEMBRA. Infine tocca di nuovo a me e poche imprecazioni più tardi siamo in cima. Attrezziamo la doppia e ci caliamo velocemente... Calarsi da una parete così verticale è una bellezza, ti sembra di volare! In un secondo balziamo dall'ultima sosta alla prima, da qui ancora una calata di 20 metri e siamo alla base. Cominciamo a recuperare la corda per attrezzare la seconda calata, arriva il nodo galleggiante e poi... corda incastrata. Tiriamo, tiriamo con tutte le nostre forze, ci facciamo pure un maschard per tirarla ancora più forte ma niente, si è incastrata alla perfezione.
"Allora, le opzioni sono due: o ci caliamo e la abbandoniamo qua oppure ci tocca risalire. Però uffa che palle, non ho voglia, poi sono cotto, ho anche fame."
"Mmm... Quindi risalire non la vedo un'opzione possibile."
"Sì che è possibile, una corda l'abbiamo recuperata, la doppiamo e risaliamo... Però uffa, che palle, dai son durissimi 'sti tiri, io sono stanco."
"Ok... Quindi non la vedo fattibile di risalire."
"Ma sì che possiamo la corda l'abbiam-"
"No Gigi! Intendo dire che se sei così cotto come facciamo?"Un profondo momento di riflessione ci ammutolisce...
"..."
"..."
"Senti, saliamo."
"E andiamo."
"Però ci invertiamo i tiri."
"Vai."
Gigi riparte sul 6b, afferra i buchetti con tanta rabbia che potrebbe trasformarli in voragini. Sosta. Parto per raggiungerlo, ma il cambio di mindset si fa sentire... Un tiro che ho fatto due ore fa ora mi sembra indecifrabile! Con qualche ragliata arrivo in sosta. Parto io sul 6c, rinvio, mungo, staffa! Doppia staffa! E quando mi ricapita di farlo senza sentirmi in colpa?! Questa missione di salvataggio si fa divertente! Gigi mi raggiunge e parte sull'ultimo tiro. Dopo poco lo sento rompere il silenzio dello sforzo:
"non ci credo! Il capo della corda ha formato un bocca di lupo sulla sosta!!"
"Cheeee??? Fagli una foto! Com'è possibile??"
Io avrei anche potuto risparmiami di risalire l'ultimo tiro, ma volevo vedere coi miei occhi questo trucco di prestidigitazione.
Nello stupore, ripenso al signor Rocchi e al suo consiglio di usare una sola corda... Ma tutto è bene ciò che finisce bene! Ci ricaliamo, stavolta senza intoppi, ed eccoci finalmente a terra.
Giudizio sull'ascensione? Bella questa via Marinando, talmente bella che l'abbiamo fatta due volte!
Laura C.