Emet o Spadolazzo?
Il ’64 propone la meta più alta, il ’65 risponde che il video della salita lo ha impressionato e propone la seconda!
Vabbè per questa volta li accontentiamo! Fissiamo il giorno e l’orario: sabato, alle 5.30 passo a prendervi.
4 amici di vecchia data (più o meno 50 anni!) si ritrovano a condividere l’ennesima avventura in montagna.
Lamentano un po’ tutti acciacchi e vari problemi di salute, ma la voglia di condividere l’esperienza e le emozioni come una volta è sempre la stessa.
Lasciamo l’auto di buon ora e partiamo, il ‘64 sbircia la cima ma non dice niente, il ‘65 della cima neanche se ne accorge, troppo concentrato sulla fatica che l’aspetta.
Dai arriviamo al rifugio poi prendiamo per il Passo e quando arriviamo lì, decidiamo da che parte andare se a destra o a sinistra …
Poco più di un’ora che ci ritroviamo al fatidico punto … eh adesso? Il ’64 ripropone "dai che andiamo su all’Emet", il ’65 non vuole ritornare sulla decisione e punta decisamente e sinistra per l’altra direzione.
Peccato sarà per la prossima volta!
La salita diventa poco alla volta sempre un po’ più ripida ed impegnativa, il ’64 procede spedito davanti alla fila, il ’65 arranca un poco e cede qualche metro al ’64, tant’è che dobbiamo rivedere l’ordine di marcia e mischiare un po’ le posizioni fin qui tenute.
Dai ragazzi quella là è la cima, il ’64 indica la direzione in un momento di apertura dalle nuvole che ci avvolgono da quando abbiamo lasciato il Passo, il ’65 è un po’ sorpreso ma tanto basta a rinvigorire il corpo e l'animo.
Pochi minuti ancora, gli ultimi sforzi e la giusta attenzione sulla cresta finale ed eccoci in vetta a toccare l’immancabile croce giusto in tempo per prendere qualche goccia di grandine!
La rivalità finisce e lascia spazio alla stretta di mani, alle foto ed ai messaggi sui vari gruppi che ognuno di noi condivide con altri cari.
A me rimane impressa la gioia degli istanti appena trascorsi durante la salita e dei bellissimi ricordi delle tante avventure vissute con loro in tutti questi anni.
Si ride, si scherza, ci si prende in giro, sembra di rivivere momenti già vissuti altre volte ma che rimarranno nella memoria di ognuno di noi con la loro unicità.
… Come sono le previsioni? Secondo me ce la da buona! Dai che scendiamo.
Neanche il tempo di rendersi conto, che già ci si ritrova con le gambe sotto il tavolo del rifugio davanti ad un piatto di “pizzoccheri” (unica nota stonata della giornata) ed una buona birra, a ripensare ai momenti appena trascorsi ed a programmare nuove avventure. 1964 e 1965 classi di ferro!
Marco '64