Non c’è il due senza il tre!! Ebbene sì, sono un po’ seriale. In quindici giorni torno in Valle Brembana per la terza volta, ed ogni volta con un nuovo compagno. Sarà quel canto delle sirene di Ulisse, che richiama i suoi più valorosi guerrieri alla terra natia? O più semplicemente, che questo pazzo dicembre ha creato condizioni così particolari, che se vuoi battere un poco di ghiaccio, proprio lì devi andare?
Diciamo per non fare torto a nessuno, fifty–fifty.
Siamo alle solite, sveglia assurda, partenza assurda, tutto per cercare di essere i primi e non avere gente davanti. Ma a volte la premura è cattiva consigliera. Arrivati al parcheggio, come due furie ci prepariamo e zaini in spalla facciamo per partire, quando davanti a noi un bel cartello dice: “sosta a pagamento tutto l’anno, esporre il gratta e sosta”. Porca miseria!! Dove lo troviamo il gratta e sosta a quest’ora?? Morale saliamo in macchina torniamo in paese a cercare un bar, beviamo un caffe, facciamo l’acquisto e ritorniamo a parcheggiare l’auto; per la cronaca uno scherzetto da trenta minuti sulla tabella di marcia. La strada è una lastra di ghiaccio, bisogna avere un grande equilibrio, per restare in piedi; fortunatamente dopo soli dieci minuti alla nostra sinistra parte il sentiero 209 per il passo del Publino, che ci porterà alla base del couloir Nord del Pes Gerna. Anche oggi i nostri mille merti abbondanti di dislivello ci faranno compagnia. Paesaggio nuovo, paesaggio maestoso, paesaggio strano per la stagione, siamo a duemila metri e non c’è neve. Poi fai una svolta, falla un’altra volta e come per magia, ti ritrovi immerso in una vallata bianca, fredda, senza sole esposta a nord, in compagnia di neve e ghiaccio.
Mi fermo per un pit-stop fisiologico, (toilette) aspetto il compagno e insieme guardiamo la foto sullo smartphone,” ecco è quella parete li” esclamo, Gigi annuisce e riprendiamo a salire. Non ci pare vero poco avanti a noi un terzetto Brembano under 30 è fermo a guardare per cercare di capire dove deve andare. Noi sornioni passiamo salutiamo, quattro battute, quindi senza colpo ferire continuiamo sui nostri passi e il sorpasso le bello che confezionato, cinque minuti e ci troviamo alla base in pole position. A questo punto si succedono le varie fasi della vestizione, quindi si parte. Primo, secondo, terzo… finalmente dopo circa trecento metri siamo in cresta, con un bel sole che ci scalda e un cielo azzurro senza una nuvola. Il rituale, non va disatteso, stretta di mamo e complimenti reciproci, sono il sale di ogni scalata. Ora sosta barretta, sorso di acqua, cambio assetto, il tutto in tre minuti e via comincia la discesa per la normale, fino a raggiungere la nostra auto.
Smessi gli abiti da alpinisti, torniamo ad essere quelli di sempre, Beppe e Gigi, ma c’è di più, un bellissimo pantalone vintage in terinda anni novanta color blu, da sfoggiare al bar. Si cari i nostri lettori, i tre under 30 brembani, ci hanno dato una dritta “fermatevi alla Tavernetta di Branzi, da Marzia”, noi da bravi turisti seguiamo le indicazioni e vi consigliamo vivamente di passare da Marzia!!
In tutto questo mi stava sfuggendo di mente un particolare non secondario, oggi 27 dicembre, la mia primogenita compie 26 anni, auguri Elisabetta.
Beppe