Materiale necessario: casco, preferibilmente in acciaio 42CrMo4
In Grignetta si stacca tutto, mi disse una irriverente padawan, che viziata dai confort irrinunciabili dai millenial osò discutere la bellezza del calcare, su cui io ho versato litri di sudore e su cui sono stati forgiati i più grandi alpinisti della storia Lecchese.
Oggi vi racconterò l'avventura di quattro uomini, una squadra decisa a dare ragione alla padawan.
Dopo aver (nuovamente) rifiutato la meravigliosa cresta, che ci offre la più poderosa montagna della west coast (Cavregasco), il Milesi mi convince a fare la sconosciuta via Comici alla Torre, e io che ancora non ho imparato a diffidare delle vie "dal valore storico" accetto… del resto una via in Grignetta che ancora non ho ripetuto mi fa sempre gola.
Il plotone è composto dalla cordata capelli d'argento (il Milesi e Teto) e dalla mitica Cordata Garlatese.
La partenza è alle 8.50 all’acquedotto, i garlatesi arrivano alle 9.00 rallentati da un presunto pullman sui tornanti, venendo severamente ammoniti.
Arriviamo all'attacco dal solito sentiero, che ormai conosciamo sasso per sasso, e partiamo sul primo tiro, che comporta una discesa su arbusti e risalita su rampa erbosa. Giungiamo quindi in sosta senza aver ancora toccato la roccia.
Teto sulla seconda lunghezza manca la sosta, e dopo essersi a lungo guardato intorno spaesato come farei io davanti a un testo in inglese, decide di tirare dritto e raggiungere la S3.
Io seguo in suo esempio, e dopo 40 agghiaccianti metri di marocca into de wild (aka roccia marcissima disturbata dalla vegetazione), beninteso senza nessun chiodo, giungo alla sosta in uno stato confusionale e in preda alle visioni mistiche.
Sul tiro successivo il Milesi amministra dell’altra marocca, con la divina grazia di un chiodo di passaggio (l’unico dell’intera via!!!), giunge in cima. Lo raggiungo e stringo la mano ai compagni di salita.
-“Hei raga, bella via!”
A interrompere la mia ironia arriva una voce dall'ultimo tiro della Lancia.
-“Hei, ciao… ah no scusate, vi ho scambiato per altri.”
-“I saluti di una bella ragazza, fanno sempre piacere (risponde pronto il Milesi), facciamo un rewind.”
-“Hei, ciao!”
-“Ciao!”
Dopo questo emozionante scambio decidiamo di dividere le nostre strade, gli anziani sulla Accademici alla Lancia (probabilmente decisi a conoscere la ragazza del sopracitato dialogo) e i giovani sulla Piloni alla Torre.
Due veloci rappelle e siamo all’attacco…
-“Speriamo che questa sia un' po' più bella della precedente... ma perché abbiamo avuto questa idea?”
-“Potrei darti mille ragioni, ma non sarebbe vera nessuna… la verità è che non ho letto la relazione… ma questo cambierà… scelgo la vita, roccia sana, protezioni resinate, arrampicate su roccia lontano dai guai, fin quando un bel giorno...
-“Dai Renton, fammi sicura che parto!”
I tre tiri della Piloni filano via puliti, roccia e chiodatura ci sembrano strabilianti… bella via, davvero!
Raggiungiamo l'anello di calata, dove trovo un moschettone a base larga abbandonato… la Grignetta ha deciso di farmi un nuovo regalo che sia aggiunge alla già lunga lista.
Giù una rappella e poi via al Coyote, dove dovrò incontrare il Mariano che mi deve proporre un "lavoro" di cui non mi voleva parlare per telefono.
Mentre scendiamo al coyote iniziamo a fantasticare su cosa potrebbe aver escogitato la sua diabolica mente... contrabbando di sigarette? Assalto a una diligenza?... L’ipotesi che più ci piace è che lo vedremo al Coyote con una mandria di vacche da condurre oltreconfine mentre cerca di arruolare cowboys.
Arrivati al bar non c'è nessuna mandria, ma scopro che il lavoro consiste nel recuperare la carcassa di un camoscio… decidiamo quindi di lasciar perdere, e chiudere qui la giornata.
Ancora una volta da Maraja è tutto! Ci si vede il 21 settembre al mio compleanno, stesso posto, la Grignetta, ma (si spera) roccia migliore.
Linea in studio!