tema della giornata tecnica su calcare quindi Grignetta!!!Ore 6.45 tutti puntuali al “Martino Bassi”, il tempo di formare le “cordate/macchinate” e si parte per la prima vera uscita in ambiente del corso.
Arrivati ai Resinelli ci dividiamo per le rispettive destinazioni: Magnaghi, Fungo e Cinquantenario.Io Luca, Caterina e Carla siamo diretti al cinquantenario con i nostri istruttori, tra cui il boss Milesi, “il gatto e la volpe”.
Nello zaino il materiale è riposto con precisione millimetrica per non lasciare nulla appeso a penzoloni. Sulle spalle, oltre al peso dello zaino, per non farmi mancare proprio nulla decido di portarmi anche qualche piccolo postumo da matrimonio del giorno prima, ma questa è un’altra storia. Nonostante quest’ultimo “sovraccarico accidentale” e un po' di calore l'avvicinamento procede abbastanza spedito e in allegria, il tutto accompagnato da qualche fuga del Milesi (che all'inizio ha provato a depistarci rimanendo nelle retrovie del gruppo) da due camosci e qualche nozione sulla geologia della Grignetta. Passo dopo passo ciò che risulta essere più chiaro, direi quasi cristallino, e' chi sarà il bersaglio di giornata: Il povero “gatto” (o “volpe”) non ho capito chi sia chi, è protagonista di un’interrogazione in geografia dei torrioni e ai vari "sei ancora lì" "adesso ti caliamo giù la corda" risponde con una calma degna di un maestro Zen.
Giunti ai piedi del gruppo cinquantenario/cecilia allestiamo la nostra base all’attacco della normale al cinquantenario, per poi dividerci sulle vie ed evitare il traffico degno del casello di Melegnano a fine Agosto. Un breve ripasso con gli istruttori, controllo del materiale, concentrazione e via, fuoco alle polveri!!!Il silenzio e la calma delle guglie sono rotti dai vari "sei pronto? vado, molla tutto, parti quando vuoi" delle nostre cordate, il tutto condito dai vari barcaioli, mezzi barcaioli, cravatte and Co.Non me ne rendo nemmeno conto ed ecco che dopo due vie (tre per le ragazze) un passaggio ostico e una doppia nel vuoto arriva, troppo in fretta, il momento del rientro alle macchine.
L’arrivo ai Resinelli è segnato dall’urlo liberatorio “sani e salvi!!!”.Una birretta accompagnata da quattro chiacchiere e ci ributtiamo nel traffico della domenica, evitato in via ma inevitabile per strada, ed eccoci nuovamente a Seregno.
Che dire? La montagna e un'ottima compagnia ti fanno capire che si vive per giornate come questa!!! Grazie a tutti e in particolare alla pazienza e alla passione dei mitici istruttori.
Alla prossima
S