Eretico Day 2018

La targa per Enrico

Dicembre è notoriamente il mese delle grandi abbuffate natalizie e delle bevute di fine anno, il mese dove si si critica l’anno appena trascorso e dove si inizia a sperare in uno migliore.  In mezzo a tutto questo trambusto di calorie e pensieri è il mese dell’Eretico day.

Per me si tratta della prima volta alla pala dell’Eretico, falesia scoperta dal Buso e poi attrezzata con l’aiuto di.... (evito di fare l’elenco di tutti, mi sbaglierei sicuramente, quindi diciamo con l’aiuto di tutta la scuola di alpinismo Renzo Cabiati e del Cai Seregno). L’Eretico day è il “compleanno della falesia”, una bella giornata per passare del tempo in compagnia all’insegna dell’arrampicata e dell’amicizia in quell’ambiente a noi tanto caro, la montagna. Quest’anno la giornata ha però un sapore dolce-amaro, andremo lassù non solo per passare una piacevole giornata, ma per ricordare un caro amico che non c’è più. Alla pala dell’Eretico andremo soprattutto per ricordare il “Maestro”.

La giornata è pianificata alla perfezione da Gigiazzo, programma, menù, nulla è lasciato al caso. Partenza alle ore 8:00 dal solito Bassi; ecco, appunto, ho parlato troppo presto. Ritrovo alle ore 8:00 al Bassi nel casino dell’ultimo giorno di scuola prima della pausa natalizia. A causa del traffico arriviamo un po’ tutti in ritardo ma vabbè, si parte. Caffè rapido al San Martino ed eccoci al ritrovo di Civate. Ad attenderci una parte del gruppo, ma soprattutto Catia e Beatrice che saranno all’eretico con noi per ricordare Enrico.  Lo zaino carico come non mai, il materiale per arrampicare in fondo a tutto (i gradi della falesia non mi permetteranno grandi prestazioni se non un’attenta sicura a “quelli forti”), e sopra le cose davvero utili, cibo e lo “sgnape dal checo”.

Al mio arrivo alla pala i più forti sono già in azione mentre, tra di loro, un losco individuo identificatosi come “responsabile della cambusa” sequestra tutti i viveri trasportati con fatica sul ripido sentiero erboso che conduce alla falesia. La giornata prosegue; tra una tazza di “thè ogm” e tiri di corda, ci raccogliamo per ricordare Enrico scoprendo una bellissima targa posizionata proprio a fianco del “suo” tiro. Commozione e ricordi attraversano i pensieri di tutti. Si mangia, si beve anche qualcosa, si arrampica sempre meno ed ecco che l’Eretico day 2018 arriva al capolinea.

Le poche parole scambiate con l’Enri non mi hanno mai permesso di conoscerlo, non ho nemmeno mai avuto la fortuna di poter scalare con lui, ma dai racconti di tutti una cosa è chiara: falesia, vie di roccia, cascate, non importava il terreno d’avventura, sul passaggio duro ci pensava il Maestro. E anche questa volta forse non ci ha lasciato, è semplicemente andato avanti lui come ha sempre fatto.

Vivere nel cuore di chi resta significa non andarsene mai.

Ciao “Maestro”

S

22/12/2018
Buso in azione
Peppo in azione