Sabato 11 maggio 2019, prima uscita del 44° corso di Alpinismo, prima levataccia!
Alle 6 suona la sveglia, ripigliati dallo shock che è sabato e ti stai svegliando prima di quando vai in ufficio, riprendi un aspetto presentabile e parti alla volta del ritrovo al Bassi di Seregno.
Un po’ alla spicciolata arrivano tutti, allievi, istruttori e osservatori, e per le 7 e qualcosa, quasi in tabella di marcia, si è pronti, uomini e macchine, per partire alla volta di Quincinetto, la nostra meta all’estremo confine tra Piemonte e la Valle d’Aosta.
L’autostrada scorre veloce, tra le chiacchiere e i pensieri per la giornata che ci attende, e in poco meno di due ore arriviamo a destinazione, la falesia di Montestrutto.
Prima cosa, fondamentale, un caffé nel comodo bar al centro del parco polifunzionale, che ci permette di riprenderci dal viaggio e dalle poche ore di sonno; oltre che attendere l’arrivo di tutti. Una volta che non manca più nessuno si può iniziare. Si indossa l’imbrago e le “comodissime” scarpette, qualcuno per la prima volta, e gli istruttori iniziano a darci i primi rudimenti sull’equilibrio in parete, i movimenti e il corretto carico e uso delle scarpette.
Quando la parte di teoria è stata chiarita si parte a fare un po’ di pratica, percorrendo coi soli piedi un piccolo circuito alla base della parete, sino a che veniamo divisi in coppie ed affidati ai rispettivi istruttori, che ci seguiranno, e sopporteranno, per il resto della giornata.
E adesso si inizia a fare sul serio!
Gli istruttori approfondiscono quanto ci è stato spiegato prima più velocemente e ci fanno vedere, e poi spronano, come muoverci correttamente lungo la parete. E a terra ci mostrano, rimostrano, spiegano e correggono come fare correttamente i nodi, in primis l’otto, e come utilizzare il grigri per fare sicurezza al nostro compagno. E così di tiro in tiro prendiamo confidenza con la roccia, coi movimenti, le altezze, le calate, le scarpette, che fanno sempre male e si tolgono appena si può, e la loro tenuta.
La giornata scorre così piacevolmente e con un meteo più favorevole del previsto, soprattutto molto più caldo, vista la minaccia di pioggia che incombeva. Infatti, puntualissima alle15 arriva, ottima e abbondante, e ci sorprende ancora intenti a fare gli ultimi tiri, che smontiamo in fretta e furia e via al riparo.
A questo punto non ci resta che trovare, con un po’ di fatica, un posto dove prendere una bella birra e fare la nostra prima autovalutazione coi nostri istruttori. E poi via, di ritorno verso casa, con un rientro reso memorabile da una grandinata in autostrada che sembrava ci fosse la neve per terra.
Giacomo