Monte Pietra Quadra - Via Menhir
Schede primarie
Monte Pietra Quadra - Via Menhir
N.d.a, due mezze corda da 60 mt, 8 rinvii, friend medi e piccoli, nut, chiodi e martello non indispensabili (noi comunque li avevano).
Avvicinamento: dalle Baite di Mezzeno (1600 m, raggiungibili in auto da Roncobello, pagando il pedaggio) attraverso il Passo di Mezzeno (2144 m), da cui si attraversa in leggera risalita al Passo del Tonale (2281 m). Da qui ci si cala nel canalino che scende ad Ovest del passo fino alla prima conca invasa da grandi massi crollati dalla Parete NO del Monte Tonale (circa quota 2150 m). Si attraversa la conca in direzione SO e si risale leggermente a guadagnare un pendio detritico oltre la conca che permette in mezza costa di guadagnare un bellissimo pulpito erboso alla base della cresta O del Monte Tonale (quella ben visibile che presenta varie torri ardite), a quota circa 2140 m. Da qui grande ed impressionante visione su tutta la Parete Nord del Pietra Quadra, ed in particolare sulla grande placconata della Poltrona. Si scende con precauzione un ripido canalino erboso prestando attenzione all’erba olina, permette di guadagnare la conca morenica posta alla testata della Valle della Gardata, compresa tra il Monte Tonale, lo Spondone ed il Pietra Quadra. Da qui costeggiando un pendio detritico si guadagana la base della Parete Nord dove è situato l’attacco della Via Calegari del ‘77 (chiodo con cordino ben visibile): spostandosi un centinaio di metri più a destra (ovest) e risalendo un conoide di massi e rocce sparse si raggiunge lo sbocco del canalino-camino alla base della grande placconata della Poltrona. L’attacco è pochi metri a sinistra dello sbocco del canalino, in corrispondenza di una fessura ben incisa nella prima placca.
Relazione:
- 1° tiro: si risale la fessura fino ad una cengia, da cui si affronta direttamente la parete compatta e verticale soprastante, con andamento leggermente verso destra (chiodo con cordone) a guadagnare un aperto diedro che riporta a destra nel canalino centrale, che si risale facilmente, oltrepassando un vecchissimo e consunto residuato di vecchia calata in doppia, fino ad un comodo terrazzo (S1 su friends e dadi, 40 m, IV+ continuo, 3 chiodi lasciati).
- 2° tiro: si attraversa il fondo del canalino-diedro e si affronta la placconata aperta e compatta con salita obliqua verso destra a guadagnare lo sbocco di un aperto diedro proveniente dal basso, di cui si risalgono gli ultimi metri verso sinistra alla S2 su comodo terrazzo (25 m, IV, 2 chiodi lasciati).
- 3° tiro: si percorre una cornicetta orizzontale verso destra (friend piccolo alla fine) rimontando il risalto che adduce ad un diedro-canalino che incide verticalmente tutta la placca fino ad un curioso piccolo antro che sprofonda nelle viscere della montagna. Lo si supera prendendo a destra una fessura con chiodo che porta obliquamente verso destra ad un terrazzo erboso con blocco incastrato e cordone blu (S3, 55 m, III e IV, 1 ch lasciato, friends e dadi).
- 4° tiro: superare verticalmente le placche intervallate da cengie che adducono ad un comodo e ampio terrazzo, alla base del grande diedro chiuso dagli strapiombi al margine destro della Poltrona (S4, 30 m, III+, friends e dadi).
- 5° tiro: salire 10 m la placca sulla verticale della sosta a guadagnare una cornice che porta orizzontalmente a sinistra al centro della muraglia finale. Continuare a sinistra evitando la porzione più compatta di placca fino a raggiungere un sistema di vaghe fessurine. Da qui in verticale superando una prima tasca/terrazzo (chiodo con cordino) e poi per un diedrino poco inciso fino ad un terrazzino (S5, 55 m, IV+ continuo, se superata direttamente la placca sotto il diedrino è V, 3ch, uno lasciato).
- 6° tiro: superare la placca sulla verticale della sosta e seguire poi uno spigoletto verso sinistra fino a dei terrazzi erbosi, da cui si perviene all’ultimo salto, che si supera mediante una scaglia a sinistra, che riporta poi a destra nel caminetto finale di uscita sulla cresta (S6, 50 m, IV+, 3 ch, 2 lasciati, friends e dadi).
Discesa: si percorre la cresta sommitale del Pietra Quadra in direzione dell’intaglio del Supercouloir (direzione Ovest), prestando attenzione alle esposte roccette spesso invase dall’olina (per raggiungere l’intaglio occorre oltrepassare un primo forcellino da cui si scavalca un cucuzzolo intermedio). Dall’intaglio del Supercouloir si scende nel ripido canalino erboso sul versante Tre Pizzi (Sud) seguendo una debole traccia che porta in breve alla conca del laghetto del Pietra Quadra. ora per sentiero ben tracciato passando dalla baita di Campo si torna al piazzale delle Baite di Mezzeno
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.