Piz Morteratsch - Cresta da la Spraunza (ENE)

Schede primarie

Piz Morteratsch - Cresta da la Spraunza (ENE)

Piz Morteratsch - Cresta da la Spraunza
Difficoltà: 
AD+ (40°, III+)
Sviluppo: 
1855m
Gruppo Montuoso: 
Alpi Retiche - Gruppo del Bernina
Località di Partenza: 
Dal parcheggio del Morteratsch (a pagamento)
Quota di Partenza: 
1896m
Quota di attacco: 
3081m
Punti di appoggio: 
Chamanna Boval (2494mt)
Quota di vetta: 
3751m
Avvicinamento: 
3h
Tempo di salita: 
8h
Tempo di discesa: 
6h
Esposizione: 
Est-Nord-Est
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
30/09/2023
Attrezzatura e materiale: 

NDA, piu picozza e ramponi per la discesa.

E' sufficiente una mezza corda doppiata, qualche friend delle misure medie (0.4 - 2 BD) e cordini.

Descrizione avvicinamento: 

Da Chiavenna prendere per il Passo del Maloja, Saint Moritz, quindi Pontresina, oltrepassarla, e proseguire in direzione del Passo del Bernina, dopo un paio di km deviare alla propria destra seguendo le indicazioni per Morteratsch; parcheggiare in prossimità della stazione delle Ferrovie Retiche. ATTENZIONE TUTTI I POSTI SONO A PAGAMENTO.Base per questa salita è la Chamanna Boval, posta in posizione panoramica a 2494 m di quota sul fianco sinistro della Valle del Morteratsch alle pendici del Piz Morteratsch. Il rifugio è facilmente raggiungibile in circa due ore di cammino scarse seguendo l’ottimo sentiero che si diparte alla destra della strada sterrata di fondovalle poco dopo il suo inizio nei pressi della stazione ferroviaria del Morteratsch (1896 m).

Descrizione itinerario: 

Dal rifugio appare la Cresta da la Spraunza caratterizzata da tre distinti gradini rocciosi che scandiscono le diverse fasi della salita.Dal Chamanna Boval seguire brevemente in discesa il sentiero di accesso al rifugio per poi deviare alla propria destra in direzione S. Ci si porta così nella evidente valletta compresa tra la morena laterale sinistra (orog.) del Vadret da Morteratsch ed il pendio della montagna. Risalire questa valletta sin quasi al suo termine allorché si incontra il più meridionale dei torrenti che scendono dal Vadret Boval Dadeins. Seguire il corso del torrente mantenendosi sul costone detritico posto alla sua sinistra (labili tracce ed ometti di pietra) sino al piede di una fascia rocciosa, nei pressi del quale il corso d’acqua piega verso destra. Qui, dove le tracce di passaggio non sono più presenti, occorre traversare brevemente alla propria destra per poi superare le placche rocciose soprastanti (facile ma al buio il percorso può non essere ben evidente). Appena al disopra della fascia rocciosa portarsi nuovamente verso la propria sinistra e raggiungere il ripido pendio morenico che si risale senza problemi sino al suo termine raggiungendo così il pianoro posto alla base del terzo gradino, inizio vero e proprio della cresta (circa 2 ore dal rifugio).Questo primo risalto roccioso, alto circa 250 metri, può essere superato direttamente e senza percorso obbligato (II). Mantenersi sul filo di cresta qui pianeggiante e parzialmente nevosa e superate alcune facili roccette raggiungere la base del secondo salto. Scalare questo risalto roccioso con bella arrampicata su roccia solida ed articolata, è il passaggio chiave di arrampicata di 4a, oggi alla data della nostra ripetizione, presende una corda fissa, nuova!!. Si prosegue lungo le rocce della cresta sin nei pressi un’evidente gendarme roccioso, poco prima del quale si abbandona il filo di cresta per portarsi sul fianco meridionale dove si discende un canalino roccioso (III-) raggiungendo così la breccia a monte del gendarme (è possibile una breve corda doppia dalla cima del gendarme, noi l'abbiamo fatta). Dalla breccia proseguire lungo la cresta, qui meglio definita, con bella arrampicata (passi di III) e raggiungere così uno spuntone grigio sul filo dello sperone, oltre il quale , procedendo su terreno misto, si raggiunge in breve la calotta nevosa sommitale e da qui la vetta. Bellissimo panorama sul gruppo del Bernina e tutte le altre cime.

 

Discesa: 

Per la discesa prendere il ghiaccio (corda piccozza e ramponi), segendo la via normale, che percorre la cresta nord. Giunti ad un’alta fascia rocciosa che emerge dalla cresta glaciale la si costeggia sulla sinistra fino a circa quota 3300; si prosegue sul ghiacciaio sempre a ridosso della cresta in lievissima salita fino a giungere ad un intaglio, Fourcla da Boval 3346m. Scavalcare e portandosi sul versante est della cresta e disarrampicando (II) su un’alta fascia rocciosa segnata con numerosi ed evidenti bolli rossi. Proseguire poi in discesa, dopo essersi spostati decisamente a sinistra (faccia a valle) grazie ad alcune cengette, su terreno scivoloso e sdrucciolevole, è possibile fare delle doppie, noi ne abbiamo fatte due da 30mt. arrivare ad una serie di nevai da percorrere in direzione della capanna Boval. Arrivati alla fascia rocciosa la si supera su un nuovo percorso da poco attrezzato,tramite alcune maniglie a mò di ferrata. (senza cavo nè cordoni, ma ottimamente attrezzato) e una successiva scala a pioli. Ora si incontrano i primi ometti che portano infine al sentiero per il rifugio Boval. Calcolare dalla vetta 4 ore; quindi per il sentiero dell’andata alla macchina giù al parcheggio.

Primi salitori: 
Prima ascensone integrale Schucan-Pfister 1908
Ripetizione di: 
Giuseppe Milesi e Francesco Mariani
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.